In arrivo novità sulle Pensioni anticipate e sulla pensione di vecchiaia a partire dal 2019 con i nuovi requisiti di uscita che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2019. Nell'incontro che si è tenuto ieri tra il Governo Gentiloni e i sindacati, infatti, è stata confermata l'ipotesi messa sul tavolo dall'Esecutivo sulle 15 professioni gravose che verranno risparmiate dall'adeguamento dell'età per entrambe le tipologie di pensioni, anticipate e di vecchiaia. Ma si fa strada l'ipotesi che il provvedimento di adeguamento dei requisiti previsto dalla riforma delle pensioni della Fornero possa subire uno slittamento di sei mesi.

In tal modo il Governo rovescerebbe sui sindacati la responsabilità di un impiego differente dei 300 milioni in previsione di stanziamento nella legge di Bilancio 2018 per un adeguamento più soft delle pensioni anticipate e di vecchiaia.

Pensione anticipata e pensioni di vecchiaia: ultime novità oggi su adeguamento età uscita

Ma i benefici dello stop alla crescita di età della pensione anticipata e delle pensioni di vecchiaia ai contribuenti che svolgono lavori gravosi rimarrebbero limitati. Secondo i calcoli del Governo Gentiloni sarebbero tra i quindicimila e i ventimila i contribuenti che potrebbero rientrare tra le quindici categorie che svolgono lavori gravosi e, pertanto, continuerebbero ad andare in pensione anche nel 2019 con i requisiti validi fino al 31 dicembre 2018.

Pertanto, per queste categorie, tra le quali rientrano le maestre della scuola, gli infermieri, i lavoratori dell'edilizia e gli autisti, l'età di uscita per andare in pensione di vecchiaia dal 2019 rimarrebbe ferma a 66 anni e sette mesi (per tutti gli altri la pensione maturerebbe a 67 anni), mentre per la pensione anticipata occorrerebbero 42 anni e dieci mesi di versamenti contributivi (le lavoratrici un anno in meno).

Per tutti gli altri, le pensioni anticipate aumenterebbero a 43 anni e tre mesi (sarebbe sempre valido lo sconto di un anno per le donne). I numeri dei possibili beneficiari sono, comunque, contestati dalla Cgil. Sulle misure messe a punto ieri dal Governo Gentiloni, infatti, Susanna Camusso della Cgil ha espresso tutto il proprio dissenso, minacciando la mobilitazione generale già a partire da dicembre prossimo.

Requisiti di uscita pensioni anticipate e pensione vecchiaia dal 2019

Tuttavia, secondo quanto riportato nell'edizione di oggi da Il Messaggero, il Governo Gentiloni punterebbe ad una firma unitaria dei tre maggiori sindacati sul provvedimento che innalzerà l'età delle pensioni anticipate e della pensione di vecchiaia. Se così non dovesse essere, e cioè in mancanza della firma della Cgil, il Governo potrebbe rimandare fino al 30 giugno 2018 il provvedimento che modificherà i requisiti di uscita per le pensioni. Provvedimento che, in ogni modo, dovrà essere adottato dal Governo per sancire i cinque mesi di innalzamento dei requisiti di uscita sia per la pensione di vecchiaia che per i contributi delle pensioni anticipate.

Proprio le pensioni anticipate rappresentano il canale di uscita privilegiato delle pensioni: nel 2016, quando ci fu lo scatto di quattro mesi delle pensioni, circa 78 mila contribuenti uscirono con la pensione anticipata a fronte di appena 40 mila pensionamenti per vecchiaia. Nell'anno precedente, invece, le pensioni anticipate furono 102 mila, mentre le pensioni di vecchiaia si attestarono sulla metà: 52 mila.