Nessuna variazione sostanziale per le Pensioni anche dopo quest’ultima manovra finanziaria. la Legge di Bilancio che entrerà in vigore nel 2018 continua sulla falsariga della precedente, con piccoli interventi riguardanti l’Ape sociale, quota 41 ed i lavori gravosi a cui queste due misure sono destinate. Altri interventi sono tutti a detonare per determinate categorie di lavoratori, gli aumenti di età pensionabile e requisiti per le pensioni derivanti dall’applicazione dell’aspettativa di vita alle soglie di accesso. In sostanza, la dura Legge Fornero, l’ultima riforma previdenziale a memoria d’uomo, resta pienamente in vigore.

Restano attive tutte le pesanti norme di accesso alle prestazioni pensionistiche di quella Legge ed anche alcune deroghe da lei stessa previste. Per il famoso salvacondotto il 2018 sarà l’ultimo anno di attività, non perché la misura scadrà, ma perché l’anticipo di pensione da lei concesso non servirà più per questioni temporali. Ecco di cosa si tratta e chi può ancora sfruttare l’opzione.

Le prestazioni si allontanano

Come dicevamo, nel 2019 via agli ormai ufficializzati aumenti di soglie per le pensioni, sia anagrafiche che contributive. Per la pensione di vecchiaia si passa a 67 anni di età per tutti, uomini, donne e indigenti a cui è destinato l’assegno sociale. Si sale anche per quanto concerne i contributi utili alla pensione anticipata, la misura che consente di andare in pensione senza limiti di età.

Si sale a 43 anni e 3 mesi, 5 mesi in più di quanti saranno necessari fino alla fine del 2018, con lo stesso aumento previsto in mesi, per la pensione di vecchiaia. Esistono soggetti però che possono sfruttare una particolare deroga lasciata in campo dalla Legge Fornero, una specie di salvaguardia per quanti all’epoca del Governo Monti, risultavano i più penalizzati dagli inasprimenti previsti dalla riforma.

Il salvacondotto concede l’opzione di pensionarsi a 64 anni se a fine 2012 si era centrata la quota 96. In pratica i soggetti che avevano 60 anni di età e 36 di contributi versati, o in alternativa 61 anni e 35, possono lasciare il lavoro a 64 anni di età. Una deroga sfruttata già da molti, soprattutto alla luce di alcuni interventi chiarificatori del Ministero del Lavoro che ha corretto l’Inps per alcune interpretazioni date alla misura.

Cosa è cambiato nel salvacondotto

Originariamente oltre al requisito anagrafico-contributivo da centrare al 31 dicembre 2012 era necessario risultare al lavoro alla data del 28 dicembre 2011. Classico vincolo a riduzione della platea di eventuali aventi diritto. L’Inps con un messaggio ufficiale dopo la segnalazione del Ministero ha eliminato il vincolo allargando l’applicazione della misura a quanti erano a quella data disoccupati, in congedo parentale e così via. Altro cambiamento sopraggiunto da pochi mesi è l’estensione di validità per i requisiti di accesso anche ai contributi figurativi. Non sarà necessario avere 35 o 36 anni di contributi effettivi per poter accedere alla deroga, perché saranno validi anche quelli del servizio militare, quelli da riscatto e così via.

Per la misura inoltre occorre ricordare che essendo prevista la quota 96 valgono anche le frazioni di anno, come per esempio 60 anni e 6 mesi di età con 35 e 6 mesi di contributi.

Beneficiari del 2018

Parlavamo di misura a scadenza per evidenti limiti temporali perché evidente che il soggetto che nel 2012 aveva 60 anni di età come i nati nel 1952, nel 2018 si avvicineranno di molto alla normale soglia di accesso per la pensione di vecchiaia, cioè 66 anni e 7 mesi. L’anticipo a 64 anni ormai è bello e andato, soprattutto per quanti non hanno visto accolta la domanda o non la hanno presentata per colpa delle erronee interpretazioni dell’Istituto di Previdenza. Resta comunque l’opzione per quanti magari arriveranno ai 66 anni e 7 mesi nel 2019, quando la pensione scatterà avanti ancora di 5 mesi arrivando a 67 anni.

ecco perché quanti si trovano nella condizione di aver maturato i requisiti utili alla deroga Fornero a fine 2012, possono ancora sfruttarne il benefit in termini di soglie di accesso alle pensioni. Basti pensare ad un soggetto nato a fine 1952 che compirà 67 anni solo a dicembre 2019. Per questo soggetto la pensione di vecchiaia dista ancora 2 anni che si potrebbero azzerare con il salvacondotto che consentirebbe allo stesso di andare in pensione il prossimo gennaio.