Il nuovo contratto nazionale dei dipendenti della Pubblica Amministrazione statale è ai nastri di partenza, e presenta importanti novità sia sotto l'aspetto delle sanzioni per l'assenteismo cronico, sia per l'introduzione di bonus per coloro che percepiscono stipendi più bassi rispetto agli altri colleghi.

Vediamo, dunque, di delineare più nel dettaglio le novità appena descritte sommariamente, per capire come influiranno sia sui rapporti di lavoro che da un punto di vista più strettamente economico.

Lotta senza tregua all'assenteismo

Innanzitutto, l'attuazione della riforma Madia della Pubblica Amministrazione punta ad aumentare sensibilmente l'efficienza delle strutture pubbliche attraverso una lotta senza quartiere all'assenteismo.

Per ottenere questo risultato, la riforma cerca di sensibilizzare tutti i dipendenti pubblici a considerare il proprio ufficio di competenza come una squadra, incentivando il lavoro in team e il rispetto reciproco tra colleghi.

Quest'aspetto, naturalmente, presenta sia dei vantaggi che degli svantaggi. Infatti si prevede l'introduzione di nuovi strumenti di welfare per i lavoratori ma, allo stesso tempo, le conseguenze derivanti dal comportamento di un impiegato assenteista si riverseranno su tutti gli altri colleghi dello stesso ufficio o dipartimento. Infatti, secondo la nuova normativa, se un determinato dipendente si assenterà senza motivo dal lavoro, assecondato dal comportamento compiacente ed omertoso degli altri colleghi, i premi di produttività verranno ridotti a tutto l'ufficio di appartenenza.

Al contempo, a scopo preventivo, la riforma Madia prevede la costituzione di un Organismo paritetico, composto da dipendenti e rappresentanti dei datori di lavoro pubblici, che avrà lo scopo di attuare politiche utili a disincentivare l'assenteismo. Tutto ciò dovrà avvenire soprattutto nei periodi di maggior carico lavorativo, oppure in determinati momenti dell'anno, come quelli legati alle festività, che potrebbero favorire episodi di assenza ingiustificata dal lavoro.

I bonus per gli stipendi più esigui

La riforma della Pubblica Amministrazione prevede anche una nuova struttura delle premialità che viaggeranno su due binari paralleli. Da una parte si punterà a premiare coloro che lavoreranno con impegno, selezionando i soggetti più meritevoli e riconoscendo loro dei bonus particolari (tenendo sempre conto di una quota che non vada oltre il 30% dei dipendenti totali).

Dall'altro si cercherà di ridurre il divario tra chi percepisce stipendi più alti e chi, invece, ha retribuzioni più basse. Tutto ciò avverrà con l'introduzione di uno strumento perequativo su base mensile che servirà a garantire la percezione degli 80 euro del bonus Renzi e, allo stesso tempo, lo sblocco degli arretrati degli anni precedenti.