È stato firmato il contratto sulla mobilità per l’anno scolastico 2018/2019 che consiste in una proroga di quello vigente nell’anno scolastico 2017/2018. Ma come e dove potranno spostarsi i docenti? Gli insegnanti potranno scegliere di cambiare provincia, e questo tipo di passaggio è quello più richiesto dai docenti. Il 30% dei posti rimasti liberi dopo i trasferimenti provinciali sarà destinato, infatti, ai trasferimenti interprovinciali. Ciò sarà possibile grazie ad una deroga (eccezione alla regola) del vincolo triennale di permanenza nella stessa provincia in cui si è ottenuto il ruolo.
Dunque i docenti, anche neoassunti, potranno sin da subito presentare domanda di mobilità provinciale e interprovinciale. Il 10% dei posti sarà destinato ai passaggi di cattedra e di ruolo. Molti docenti si chiedono se, in caso di richiesta d mobilità sia provinciale che interprovinciale, ci sarà un modello unico. La risposta è sì, la domanda di trasferimento è unica e sarà possibile scegliere quindici sedi sia provinciali che interprovinciali. Come sarà valutato il servizio pre-ruolo? Varrà sei punti, così come il servizio di ruolo. Le domande dovranno essere presentate in modalità telematica sul portale Istanze Online. Dove si trasferiranno dunque i docenti?
I docenti di ruolo si spostano in massa dal Nord verso Sud
Guardando i dati dei trasferimenti degli ultimi anni, ed in particolare dell’anno scolastico 2017/2018, emerge chiaramente che i docenti di ruolo si spostano in massa da Nord verso Sud, mentre quelli precari al contrario da Sud verso Nord. Questo perché i docenti precari non riescono proprio a trovare lavoro nelle regioni meridionali e dunque si spostano maggiormente nelle regioni settentrionali per cominciare a lavorare e a “racimolare” punti utili al servizio.
Stando al rapporto 2017 sulle migrazioni interne in Italia, a muoversi sono soprattutto le donne ed in particolare sono 8mila i docenti di ruolo che hanno richiesto il trasferimento al Sud. I docenti precari, invece, che hanno abbandonato le proprie regioni, sono soprattutto quelli della Campania, Sicilia e Basilicata, dove è molto difficili ricevere convocazioni come supplenti per via dell’alto numero di docenti di ruolo che decidono di restare lì o che chiedono la mobilità per tornare al Sud.
Le zone prescelte dai precari sono quelle della Toscana, Piemonte, Lazio e Lombardia, in particolare da Napoli a Roma e dalla Sicilia a Milano e zone limitrofe. Invece per quanto riguarda i docenti di ruolo lo spostamento è al contrario e soprattutto sull’asse Roma-Napoli.