La Cgil torna ad esprimere la propria preoccupazione in merito alle proiezioni relative all'APE sociale ed alla quota 41 destinata ai lavoratori precoci. Secondo il Segretario Confederale Roberto Ghiselli, "il risparmio di risorse realizzato sulle prestazioni di Ape sociale e ‘precoci’ nel 2017 è addirittura superiore a quanto il Governo ha deciso di destinare complessivamente al capitolo Previdenza nel prossimo triennio". Un dato che per il sindacalista fa emergere l'insufficienza delle nuove opzioni di intervento avanzate dal Governo tramite l'emendamento alla legge di bilancio, al termine del tavolo dedicato alla cosiddetta Fase 2 del confronto previdenziale.

Proprio a partire da questa considerazione Ghiselli sottolinea l'importanza di un intervento da parte del Parlamento, al fine di non pregiudicare "il diritto di molti lavoratori a fruire delle prestazioni" che dovrebbero essere garantite dall'anticipo pensionistico e dalla misura dedicata ai precoci. A tal riguardo, la Cgil ha quindi ripresentato, negli incontri con i gruppi parlamentari che si sono tenuti in questi giorni, le proposte di modifica già discusse con il Governo.

Pensioni flessibili, secondo la CGIL resteranno inutilizzati oltre 504 milioni di euro

Stante la situazione appena delineata, ad esporre le evidenze tecniche alla base delle rivendicazioni in arrivo dal sindacato è stato il Responsabile dell'Ufficio previdenza pubblica Ezio Cigna.

Nelle sue ultime dichiarazioni, ha evidenziato la stima governativa per l'impiego di 300 milioni di euro nei prossimi tre anni come un dato "abbondantemente sovrastimato". I calcoli della Cgil indicano infatti che nel solo 2017 ci saranno risparmi per oltre 504 milioni di euro, derivanti dai mancati accessi all'APE sociale ed alla Quota 41.

Mentre ancora più allarmante sarebbe che tali risorse non verrebbero destinate a nuove salvaguardie parlamentari, come si può dedurre dal contenuto dell'emendamento alla Manovra e dall'approfondimento tecnico presentato ai sindacati. Ma Cigna riporta anche che nel prossimo anno la situazione potrebbe ripetersi, perché partendo dai dati dell'anno in corso nel 2018 si stimano risparmi "pari a 554 milioni di euro, come rilevato dalla nostra analisi".

Le proposte di modifica avanzate dal sindacato al Governo

Come già anticipato, la discussione ora si è spostata in Parlamento, dove la nuova legge di bilancio 2018 dovrà essere discussa ed approvata. A tal proposito il Segretario confederale Roberto Ghiselli ha ricordato le proposte che sono state poste all'attenzione dell'esecutivo. Il riferimento va in particolare ad un abbassamento degli anni di contribuzione da maturare per chi svolge lavori gravosi, che dovrebbe passare dai 36 ai 30 anni. Allo stesso tempo il sindacato chiede di intervenire sulla necessità di dimostrare una continuità lavorativa di 6 anni su 7, per espanderla a 7 anni su 10. Mentre sullo stesso tema si chiede anche di "rimuovere il vincolo del tasso di tariffa Inail del 17 per mille".

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