Le ultime novità al 5 dicembre 2017 sulla riforma delle pensioni giungono in parte da Cesare Damiano ed in parte dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Il Presidente della Commissione lavoro sul suo sito cesaredamiano.org presenta le tre proposte di modifica su cui la commissione lavoro della Camera sta pressando il Governo al fine di ottenere migliorie da inserire nel ddl bilancio. Mentre Poletti sembra nelle sue ultime dichiarazioni replicare alla Manifestazione indetta dalla Cgil il 2/12 in cinque piazze italiane aprendo ad un nuovo confronto.
Riforma pensioni 2017, le novità da Damiano al 5 dicembre:
Tre i nuovi obiettivi che la Commissione Lavoro alla Camera vorrebbe poter raggiungere col Governo, al fine di poter vedere inseriti i correttivi all'interno del Ddl bilancio. Cesare Damiano fa sapere che il pressing proseguirà almeno su tre fronti, ecco le tre proposte di modifica sulla cui bontà si cercherà di convincere l'esecutivo:
- La riforma della governance dell’Inps e dell’ Inail,
- l' estensione dell’Ape sociale almeno alle 4 categorie aggiunte ai mestieri gravosi che potranno beneficiare dello stop dell'innalzamento dell'età pensionabile dal 2019,
- incremento dell’indennità di disoccupazione
Il Presidente della Commissione Lavoro nell'ultima nota stampa diramata da AdnKronos spiega i dettagli su cui si farà pressing.
Per quanto concerne il primo punto lo scopo della norma che riforma gli Istituti di previdenza e lavoro è quello di passare dalla logica del commissariamento alla logica della stabilità. Sarebbe un passo avanti per decentrare il potere, fa intendere Damiano, si passerebbe infatti dall’uomo solo al comando all'istituzione di un consiglio di amministrazione composto da 5 persone che vi lavorerebbero a tempo pieno.
L'innovazione presentata, fa presente Damiano, ha trovato parere positivo dal numero uno dell'Inps, Boeri, che ha espresso parere favorevole.. Per quanto concerne il comparto lavoro, la misura su cui lavorerà a pieno regime la Commissione si basa sull'innalzamento delle mensilità che spettano al lavoratore, in caso di licenziamento, che passerebbero in sostanza dalle attuali 4 attuali ad 8 mensilità.
La proposta riguarderebbe tutti coloro che andrebbero incontro ad un licenziamento e che lavorano nelle aziende con più di 15 dipendenti. Per quanto concerne il comparto previdenza la Commissione Bilancio punta, invece, a far sì che vi sia un ampliamento delle categorie che potranno beneficiare nel 2018 dell'Ape social. Si punta, infatti, a far includere almeno quelle 4 categorie che il Governo ha già inserito tra i beneficiari del blocco dell’innalzamento dell’aspettativa di vita dal 2019.
Poletti, i futuri obiettivi del Governo
Poletti a seguito della Manifestazione indetta della Cgil, parlando a Bologna in visita all’istituto Aldini alla mostra-convegno Handymatica dedicata alle tecnologie per la disabilità, ha fatto presente che il documento consegnato ai sindacati relativo ai contenuti della Legge di Bilancio non deve essere inteso come chiusura.
Poi spiega: “non abbiamo detto: ‘Si arriva qui e poi non c’è più dialogo ’. Ma, precisa Poletti: "abbiamo dovuto far presente che al momento nella Legge di Bilancio 2018 siamo riusciti a fare solo alcuni tipi di correttivi". In ogni caso, dice soddisfatto, "ci pare siano cose importanti e positive. Non crediamo non si possa migliorare, anzi continuiamo a considerare aperto il dialogo e il confronto". Su alcuni temi prioritari il Governo ha in serbo migliorie per il prossimo futuro, tra questi: la valutazione inerente ai mestieri che meritano lo stop dell'adv dal 2019, perché i lavori non sono tutti usuranti allo stesso modo. Tra gli altri temi allo studio del Governo resta quello della rideterminazione delle componenti assistenziali e previdenziali affinché vi sia una chiara rappresentazione nella contabilità nazionale. Non resta che attendere per comprendere se la Commissione Lavoro riuscirà ad ottenere le tre modifiche citate nella prossima Legge di Bilancio.