Anche quest'anno, come di consueto, buona parte dei docenti e del personale Ata non riceverà alcuna retribuzione a Natale. La notizia è trapelata in questi giorni, visto anche il blocco del sistema Noipa, che è risultato non funzionante, la novità ha gettato in allarme il personale della Scuola, che vivrà vacanze natalizie magre. Come mai e quando verranno pagati gli emolumenti spettanti?

Anche quest'anno niente stipendio a Natale

La tradizione del mancato pagamento degli stipendi a buona parte del personale scolastico, è diventato da anni ormai prassi.

Ogni Natale arriva puntualmente questa cattiva notizia, nulla di grave direbbero i più, se non fosse che quando è lo Stato ad esigere, vuole tutto e subito e, se non si paga in tempo, si finisce sanzionati, quando invece sono i dipendenti a non ricevere gli stipendi, non si ha lo stesso trattamento, per questo i sindacati hanno deciso di proporre vie legali.

Ma chi non percepirà la retribuzione spettante? Il ritardo riguarda i supplenti della scuola, in servizio da settembre a dicembre, che saranno retribuiti probabilmente non a dicembre, ma a gennaio, a causa di un problema tecnico. Il problema quest’anno è il blocco disposto da NoiPA, nonostante le scuole abbiano proceduto ad adempiere a quanto di competenza per tempo, i pagamenti non ci saranno perché il sistema ha avuto dei problemi.

I sindacati promettono azioni legali

Si tratta di una situazione che per i sindacati va risolta con una soluzione immediata del problema, le ragioni sono sempre diverse e i ritardi, le disfunzioni e il rimpallo di responsabilità, sono diventati un'abitudine. Se si pensa che una grossa fetta di dipendenti, proveniente da altre zone rispetto a quelle dove prestano sevizio, e vive da mesi senza retribuzione, si capisce quanto è grave questo ritardo.

Dato il ripetersi della situazione e il clima da anni rovente tra dipendenti e Miur, che nega sempre più spesso i diritti ai lavoratori, le rappresentanze sindacali hanno chiesto di "porre fine a questa ingiustificata e ingiustificabile vessazione nei confronti dei precari della scuola, che al disagio di un rapporto di lavoro instabile spesso aggiungono anche quello di prestare servizio lontano da casa e dalle proprie famiglie, senza nessun’altra fonte di sostentamento".

Se anche questa volta non verranno ascoltati, i sindacati promettono interventi di natura legale. Le scuse per la scuola da anni sono sempre tante e troppe, prima i tagli, poi l'emigrazione forzata lontano da casa di donne con famiglia e da anni il ritardo dei pagamenti. Per ricevere notizie relative al comparto scuola, cliccare sul tasto segui.