Gli italiani hanno dato il benvenuto al 2018 da poco. Il nuovo anno porta alcune novità per quanto riguarda i requisiti di accesso alle Pensioni. A partire dall’1 gennaio sono entrate in vigore nuove normative, di cui andiamo a scoprire nel dettaglio i particolari. In particolar modo, vediamo quanto serve per la pensione di vecchiaia, nonché quali prerogative sono necessarie per quella anticipata.

Pensione di vecchiaia, quando scatta per uomini e donne?

A partire dal 2018, il requisito di accesso alla pensione di vecchiaia è il medesimo per uomini e donne.

Per quanto riguarda l’età anagrafica, servono 66 anni e 7 mesi, mentre i contributi lavorativi minimi devono essere di 20 anni. In merito all’assegno percepito, esso è di 1,5 volte l’assegno sociale (679,50 €). Il nuovo anno porta con sé degli aumenti degli importi pensionistici pari all’1,1%. A deciderlo è stato il Ministero dell’Economia, assieme al Ministero del Lavoro. I pensionati che percepiscono fino a 3 volte il minimo (max 1.522,23 € al mese), si vedono rivalutare l’assegno dell’1,1% in più. Tale percentuale scende all’1,045% per chi riceve un assegno mensile fino a 2.029,64 €, ovvero da 3 a 4 volte il minimo. Si passa allo 0,825% per quegli assegni fino a 2.537,05 € al mese (da 4 a 5 volte il minimo) e allo 0,55% per quegli assegni fino a 3.044,46 € al mese (da 5 a 6 volte il minimo).

Infine, per le pensioni oltre questa cifra, si prevede una rivalutazione dello 0,485%. A ricevere l’aumento sono anche coloro che percepiscono l’assegno sociale, che ricordiamo essere assegnato a 66 anni e 7 mesi di età. A questi, viene innalzato da 448,07 € a 453 € mensili. Lievi incrementi anche per pensione di invalidità (da 279,47 € a 282,54 €) e per pensione minima (da 501,89 € a 507,41 €).

Pensione anticipata, le novità del 2018

L’ultima Legge di Bilancio approvata dal Governo introduce delle novità per quanto riguarda l’APE Social. L’accesso è stato esteso a 15 categorie di lavoratori impiegati in attività usuranti. Inoltre, per le sole lavoratrici, c’è la possibilità di sconto di 12 mesi sui requisiti per ciascun figlio, fino ad un massimo di 2 anni.

Bisogna ricordare che servono 63 anni di età ed almeno 30 anni di contribuzione (36 anni per chi svolge mansioni gravose). Nel corso del 2018 possono lasciare il mondo del lavoro anticipatamente anche quei contribuenti aventi 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne). Tali requisiti, che aumenteranno di 5 mesi nel 2019, non prevedono alcuna prerogativa anagrafica. Infine, per i lavoratori precoci, vengono richiesti dall’Inps almeno 12 mesi di contribuzione prima del 19° anno di età, con 41 anni di contributi se si appartiene ad una delle categorie salvaguardate.