I candidati alla terza fascia ATA sono prossimi alla chiusura della domanda 2017. Infatti, ormai da mesi, si attende l'uscita del modello D3 per la scelta delle 30 scuole; così, si è pensato di chiedere a un esperto sul campo del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, quali criteri o strategie adottare per riuscire a effettuare, in maniera efficace, la selezione degli istituti. Vediamo cosa ci ha riferito in merito A. Cerciello, ex coordinatore di FederAta nella provincia di Belluno e attualmente presente nella struttura organizzativa di tale sindacato, nel Dipartimento Nazionale Collaboratori scolastici.
Come scegliere efficacemente le 30 scuole Ata
Si parte dal presupposto (ormai 'storico') che al nord ci sono in linea di massima più possibilità, per svariati motivi già espressi altrove. Ma come spiega A. Cerciello esistono delle strategie che possono aiutare ad effettuare una giusta scelta dei 30 istituti nella provincia presso cui si è presentata la domanda Ata per il triennio 2018/2021. Innanzitutto bisogna individuare il numero dei posti vacanti: per poterlo fare si possono consultare i siti dei rispettivi USP, non sempre facilmente rintracciabili, per cui si può chiedere direttamente agli istituti (personalmente o tramite telefonata). I posti vacanti sono infatti sinonimo di maggiori possibilità poiché in questi è presente un turn over maggiore di personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
L'ex coordinatore di Federata prosegue poi "Importante, anzi fondamentale, sarà scegliere scuole in cui c'è un alto numero di personale Ata". Ma a questo punto è necessario capire quali potrebbero essere tali istituti, su cui ci delucida A. Cerciello "Essi sono, senza dubbio, gli istituti comprensivi, perché sono quelli che possiedono più organico, ovvero quelli in cui c'è un più alto numero di alunni iscritti, dal momento che raggruppano scuole materne, elementari e medie".
Invece negli istituti superiori, ma con delle eccezioni (per esempio i poli scolastici, nonostante siano entità rare), ci sarebbe una minore possibilità di essere chiamati, perché meno iscritti e di conseguenza meno personale Ata. A tal proposito Cerciello ricorda che la terza fascia lavora (prevalentemente, però si può anche essere chiamati per una supplenza annuale) in sostituzione del personale assente in caso di malattia, infortunio o maternità, ma talvolta, la Scuola può anche decidere di non chiamare nessun supplente.
Punteggio e posizione in graduatoria
Chiediamo poi a Cerciello con quale posizione in graduatoria, ovvero con quale punteggio, si può sperare di essere chiamati, a cui risponde: "Non è facile fare un calcolo esatto su questo, ma statisticamente chi si trova tra i primi 300/400 posti in graduatoria, dovrebbe riuscire a svolgere una supplenza, specie chi ha un punteggio di almeno 9/10 punti, chiaramente coloro che possiedono 40 punti hanno un'altissima probabilità di ricevere un incarico Ata". Da ricordare, inoltre, le maggiori opportunità che possono offrire i luoghi difficilmente raggiungibili su cui il sindacalista conclude con un ricordo suo personale: "Trovai occupazione in un posto sperduto della provincia di Belluno, dove c'era un solo autobus per andare la mattina e uno il pomeriggio per rientrare, chiaramente questi luoghi sono quelli che generalmente si ritrovano senza supplenti".