Prosegue l'iter di approvazione dell'ape volontaria. La misura di flessibilità ha infatti ottenuto l'ok da parte del Garante della privacy, chiamato a verificare quanto previsto negli accordi quadro tra il Ministero del Lavoro e le associazioni di rappresentanza di banche e assicurazioni. Il nuovo via libera consente all'opzione di flessibilità previdenziale un ulteriore passo in avanti rispetto alla situazione di stallo nella quale si trova sin dallo scorso maggio 2017, sebbene l'ok ricevuto dalla authority resti legato a due presupposti ancora da verificare.
Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Per il prepensionamento volontario servono nuovi chiarimenti
Stante la situazione appena descritta, ad essere ancora incompleta sarebbe una parte della documentazione relativa alla gestione della procedura telematica. In particolare, non sono stati indicati i dettagli sulla prassi di sicurezza che sarà seguita per garantire lo scambio di informazioni tra Inps, banche e istituti assicurativi. La seconda questione riguarda la polizza sulla vita a tutela dei familiari in caso di premorienza, visto che non è ancora stato esplicitato in che modo avverrà lo scambio di informazioni tra l'Inps e la compagnia assicurativa. Questi due elementi rendono il via libera del garante temporaneo, stante che l'ok definitivo in merito al delicato tema del trattamento dei dati potrà arrivare solo una volta che saranno chiariti anche tali dettagli.
I prossimi passaggi da espletare sull'anticipo di mercato
Va comunque specificato che il provvedimento non potrà divenire operativo nel brevissimo termine. Le stime di percorribilità infatti restano allineate al mese di aprile 2018. Al via libera definitivo del garante della privacy deve infatti seguire anche l'ok dell'AGLD (l'agenzia digitale), chiamata ad effettuare una verifica sulla certificazione SPID.
L'APE volontaria dovrà poi ricevere l'approvazione finale dal Ministero del lavoro e quindi attendere la pubblicazione della relativa circolare attuativa da parte dell'Inps.
Per la RITA occhi puntati sul parere Covip
Anche la misura di pensionamento anticipato tramite i fondi pensione è in attesa di un riscontro. In questo caso è la Covip a dover esprimere la propria posizione attraverso una circolare contenente la prassi da seguire.
Come vi abbiamo già indicato negli scorsi articoli, i fondi di secondo pilastro sono in attesa di capire quali procedure seguire. Questo perché la normativa ha reso più accessibile la rendita integrativa temporanea anticipata (che può consentire fino a 10 anni di anticipo rispetto ai criteri ordinari di quiescenza), ma non ha fornito procedure o indicazioni a cui fare riferimento. Ai fondi spetta quindi di eseguire le verifiche, che potrebbero basarsi anche solo su un semplice estratto conto contributivo. L'idea del legislatore è infatti quella di semplificare l'accesso al prepensionamento privato, visto che quest'ultimo non va a pesare sul welfare pubblico ed al contempo rappresenta un'opzione di flessibilità - sostegno per chi vive situazioni di disagio e risulta iscritto alla previdenza complementare.
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