Resta solo il centrosinistra guidato dal Pd di Matteo Renzi a non voler rottamare la riforma Pensioni targata Fornero, varata nel 2011 dal Governo Monti in un periodo drammatico per l'Italia che si trovava sull'orlo del default. La legge Fornero fu una delle soluzioni messe in campo per ridurre la spesa e tutelare le finanze pubbliche, evidentemente a danno di milioni di lavoratori, molti dei quali ancora oggi non riescono ad accedere al trattamento previdenziale per effetto del drastico aumento dell'età pensionabile per la pensione d'anzianità e delle pesanti penalizzazione sulla pensione anticipata.

Pensioni, nuovo intervento di Luigi Di Maio

Sia il centrodestra che il Movimento 5 stelle propongono di fatto l'abrogazione della legge Fornero. Per il post Fornero sia la Lega di Matteo Salvini e M5S propongono la Quota 41, ma si tratta di una misura che potrebbe andare bene solo per i lavoratori precoci; i leghisti propongono anche la Quota 100. Intanto sulla questione previdenziale sono tornati ad esprimersi ieri il candidato premier pentastellato Luigi Di Maio e il deputato Alessandro Di Battista. "Noi - ha detto Luigi Di Maio - proponiamo nel nostro programma la pensione di cittadinanza". Ed ha aggiunto illustrando la proposta nel dettaglio: "780 a tutti i pensionati con la minima e - ha specificato il candidato premier M5s - 1.170 euro al mese per una coppia di pensionati".

Anche M5s per l'abolizione della legge Fornero

E' intervenuto anche Alessandro Di Battista: "Noi - ha detto il deputato pentastellato - vogliamo aumentare la pensione minima fino - ha precisato - a 780 euro". Oltre che sulla previdenza promesse di interventi pure a favore delle piccole e medie imprese. "Vogliamo creare una banca pubblica di investimento - ha detto Di Battista - per dare denaro alle piccole e medie imprese".

Il parlamentare grillino rivendica i risultati raggiunti con il microcredito promosso con i fondi accantonati da deputati e senatori M5s tramite il taglio dei loro stipendi. "Abbiamo fatto quello abbiamo potuto - ha detto Di Battista nel corso di una diretta video su Facebook - con il microcredito, tagliandoci gli stipendi.

Mentre gente come la Meloni - ha sottolineato il deputato attaccando gli avversari - ha votato la riforma Fornero".

Damiano: riforma Fornero è stata già modificata

Il Pd rimane l'unico partito che in questa campagna elettorale per le elezioni politiche del 2018 non sta promettendo la rottamazione della riforma pensioni del 2011. "Si dimentica, così facendo - Lo ha dichiarato il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano - che la legge Fornero è già stata significativamente modificata e che - ha sottolineato il parlamentare dem- in questi cinqueanni di legislatura venti miliardi di euro sono tornati alle pensioni".