Le ultimissime notizie al 4 gennaio 2018 sulla riforma pensioni e nello specifico sui lavoratori precoci derivano da un'accurata analisi che abbiamo fatto partendo da facebook e andando ad intervistare quanti hanno affermato di aver ricevuto il primo pagamento pensionistico. Come i più ricorderanno, visto che ne avevamo abbondantemente parlato a fine dicembre, il comunicato stampa dell'Inps diffuso in data 20/12/2017 comunicava l'amara notizia che solo i beneficiari di Ape social avrebbero ricevuto per Natale gli arretrati e da gennaio i primi pagamenti, mentre per i precoci, beneficiari della pensione anticipata con Quota 41, gli arretrati sarebbero stati liquidati da gennaio, con visibilità di accredito da febbraio.

Poi tramite il web ed i gruppi facebook dei lavoratori precoci abbiamo appreso che taluni avevano iniziato a vedersi, inaspettatamente, liquidata la prima tranche degli arretrati.

Riforma pensioni e precoci, alcuni hanno ricevuto la prima tranche di arretrati

Abbiamo voluto quindi andare a fondo per cercare di comprendere se esiste un eventuale criterio di precedenza che sta portando l'Inps a liquidare i primi lavoratori precoci, seppur non fosse nei 'programmi' iniziali. Tra le persone che hanno affermato, pubblicamente su Facebook, di aver ricevuto la prima tranche degli arretrati troviamo: Simonetta Livio, Mauro Preveato, Ambrogio Crippa e Paolo Clemente. Di questi da tre abbiamo avuto informazioni aggiuntive che forse ci potrebbero aiutare a fare il quadro della situazione.

Visto che molti, giustamente, leggendo i post si stanno domandando perché alcuni hanno già ottenuto il primo pagamento ed altri ancora nulla. Simonetta Livio, che ringraziamo per la preziosa testimonianza, ci dice di aver scritto sul gruppo a nome di suo marito, il precoce che ha ricevuto, e lo ha reso noto per primo, l'assegno pensionistico contenente i primi arretrati.

La Signora ci dice che non sono giunte comunicazioni dall'INPS e che la domanda di pensione vera e propria risulta sul fascicolo previdenziale ancora in lavorazione. Il marito ha percepito circa il 50% degli arretrati spettanti da maggio ed il bonifico è stato accreditato il 28/12. Il marito, questo forse il criterio di gradualità adottato, era disoccupato di lungo corso precisamente dal 2013.

Fino a settembre 2014 ha percepito indennità di disoccupazione poi ha iniziato a pagare i contributi volontari. La domanda di accertamento requisiti precoci è stata presentata, ci precisa la puntuale Simonetta, il 22/6 mentre quella di pensione in data 26/6.I requisiti sono stati certificati il 22/9 e la relativa lettera è giunta in data 2/11 con data di diritto pensionistico dal 30/4/2016, data di raggiungimento 41 anni di contributi effettivi.

L'Inps liquida i primi precoci, precedenza ai disoccupati?

Paolo Clemente, che siamo riusciti a raggiungere, ci dice invece di aver scritto per nome di suo padre, e ci conferma il sospetto sulla gradualità che l'Inps sta adottando. Anche il papà precoce, ci dice Paolo, era disoccupato di lungo corso, da oltre 2 anni.

La conferma ci arriva anche da Mauro Preveato il precoce ci ha risposto stamane facendoci sapere che anch'egli ha ricevuto una prima tranche degli arretrati da parte dell'Inps, senza ricevere alcuna comunicazione scritta dall'ente di previdenza. E che anch'egli è un disoccupato di lungo corso precisamente dal 2013.

Ci viene da pensare dunque, in base ai dati che abbiamo raccolto, che l'Inps per cercare di sanare l'ingiustizia fatta a monte stia cercando di liquidare almeno i lavoratori precoci che ne hanno maggiore necessità, essendo privi di reddito da più tempo. Chiediamo la collaborazione di tutti i lavoratori precoci che stanno ottenendo la prima tranche degli arretrati: fateci sapere se eravate o meno disoccupati di lungo corso.

Chiediamo ai disoccupati che non hanno ottenuto nulla di aggiornarci non appena la loro situazione cambierà, solo così potremmo continuare ad aggiungere dati importanti per comprendere se l'Inps sta effettivamente usando il principio di gradualità nella liquidazione 'prima ai disoccupati'.