Uscita con pensione anticipata a quota 41 anni di contributi o sommando età e contributi per arrivare alla quota 100: ma chi davvero potrebbe usufruire delle Pensioni anticipate? È la domanda alla quale ha fornito una risposta Giuliano Cazzola sul quotidiano Il Foglio sulle pensoni anticipate da riformare con il nuovo Governo che si formerà dopo le elezioni politiche del 4 marzo 2018. L'obiettivo è quello di superare la riforma Fornero delle pensioni: Matteo Salvini della Lega promette di abolire la riforma del 2011 immediatamente, più cauto Di Maio del M5S che ha dichiarato più volte di voler abolire gradualmente la riforma Fornero che aumenta età e contributi sia per le pensioni di vecchiaia che per la pensione anticipata.

Ultime novità oggi pensione vecchiaia 2018 e pensioni anticipate: la quota 41 di Salvini

Molto pratica è la pensione di Matteo Salvini: pensioni anticipate o di vecchiaia che siano, con quota 41 si esce. Ovvero occorrerebbe solo dimostrare di aver maturato 41 anni di contributi a prescindere dall'età del lavoratore. A questa ipotesi, tuttavia, Giuliano Cazzola, esperto di pensioni, contrappone i dati dell'Inps. Uniformare uomini e donne allo stesso criterio delle pensioni con 41 anni di contributi impedirebbe a gran parte delle donne lavoratrici di poter beneficiare della pensione anticipata. Il motivo? Ragggiungere i 41 anni di contributi non è semplice. E, infatti, secondo i dati Inps, il 77,9 per cento delle pensioni anticipate sono erogate a lavoratori maschi, percentuali che si dimezza al 35,1 per cento per le penisoni di vecchiaia.

Le donne lavoratrici, invece, hanno andamenti opposti: in larga parte raggiungono la pensione di vecchiaia (3,1 milioni di donne rispetto a milione e 700 mila uomini nel solo settore privato). In più, c'è da registrare l'aumento dell'età effettiva delle pensioni anticipate e della pensione di vecchiaia nel 2017. Infatti, l'anno scorso l'età media delle pensioni anticiapate è stata di 61 anni, mentre per la pensione di vecchiaia si sono sfiorati i 67 anni, età alla quale tutti usciranno a partire dal 1° gennaio 2019.

Pensioni anticipate 2018: uscita donna con quota 41, quota 100 o pensione vecchiaia?

Dato ancora più importante sulle pensioni anticipate e sulla pensione di vecchiaia dei lavoratori e delle lavoratrici è quello relativo alla media di contributi versati. Mediamente, infatti, le donne hanno versato contributi pari a 25 anni e 5 mesi contro i 38 anni dei lavoratori.

I contributi delle donne, dunque, sarebbero sufficienti per la pensione di vecchiaia per la quale sono richiesti 20 anni di versamenti, ma sarebbero lontani sia dalla pensione anticipata (41 anni e 10 mesi fino a tutto il 2018) che dalla quota 41. Pertanto, la stessa quota 41 sarebbe inaccessibile alla stragrande maggioranza delle donne lavoratrici.

Per il M5S, sulla base delle proposte di Cesare Damiano delle quote, si dovrebbe ripristinare la pensione con la quota 100, sommando età e contributi. Anche su questa proposta Cazzola è scettico: arrivare alla pensione anticipata o alle pensioni di vecchiaia con le quote rappresenta, dati i numeri Inps, un traguardo pressoché irraggiungibile per le donne.