Il gruppo FCA guidato dall'amministratore delegato Sergio Marchionne, almeno fino ad ottobre del 2018, quando il suo mandato dovrebbe scadere, sta affrontando dei passaggi complessi in questo scorcio di inizio Primavera. Infatti, se da una parte le vendite e, di conseguenza, il fatturato stanno andando bene, se non proprio a gonfie vele, dal punto di vista delle relazioni sindacali e dei rapporti con le maestranze la situazione appare tutt'altro che rosea. Infatti, da quanto è dato sapere nonostante i buoni risultati commerciali, FCA dovrebbe ricorrere alla cassaintegrazione già dal prossimo mese di aprile 2018.

L'analisi della Fiom

Effettivamente questa visione dicotomica della situazione aziendale del gruppo FCA è evidenziata dal sindacato Fiom, cioè i lavoratori metalmeccanici aderenti alla Cgil. Ciò che preoccupa maggiormente il Sindacato, ovviamente, è la cassa integrazione che, in maniera progressiva fanno notare, si sta diffondendo a macchia d'olio in diversi stabilimenti della multinazionale. Di conseguenza migliaia di dipendenti sento il proprio posto di lavoro a rischio. Per di più, ad essere rischio di cassa integrazione, secondo quanto risulta al Sindacato, non sarebbe solo la categoria degli operai metalmeccanici, ma anche quella dei colletti bianchi, cioè gli impiegati amministrativi. Per di più questo provvedimento di cassa integrazione si concentrerebbe, principalmente, nella provincia di Torino, anche se potrebbe essere interessato anche lo stabilimento storico di Pomigliano D'arco.

Il periodo di cassaintegrazione

Secondo quanto risulta alla Fiom e comunicato dall'azienda, ad aprile la cassa integrazione dovrebbe essere attuata per 4 giorni del mese. E precisamente, il 9 aprile, il 26, 27 e 30 aprile. E dato che FCA non è nuova a questo tipo di provvedimenti, almeno in quest'ultimo periodo, infatti la cassa integrazione era già stata attuata a dicembre 2017 e, in parte, anche il questo mese di marzo 2018, i sindacati sono oggettivamente preoccupati.

Tanto più che, fino ad oggi, rivendicano i sindacati sono stati fatti notevoli sforzi da parte delle maestranze e degli impiegati per sostenere il momento difficile del gruppo. Quindi vorrebbero, quanto meno, chiarezza da parte del management. Anche perché a giugno dovrebbe esserci il tanto atteso investor day che dovrebbe cambiare, si spera in meglio, le cose.