Le ultimissime novità sulle Pensioni al 6 marzo 2018 derivano dal risultato, forse non così scontato, che hanno portato le elezioni 2018. A 2 giorni dal voto i risultati sembrano piuttosto chiari, al momento nessuno ha i numeri per poter Governare, ma due sono gli schieramenti politici che si sono distinti.

Il Movimento 5 stelle risulta il primo partito vincente, mentre il centro-destra risulta la coalizione vincente con potenziale leader Matteo Salvini. Analizzando i programmi del M5S e della Lega si nota una certa affinità nelle tematiche previdenziali.

Vi sarà dunque un'alleanza? Questo si stanno domandando in molti sui social. Cosa potrebbe cambiare per i futuri 'pensionandi' alla luce dei risultati attualmente emersi?

Pensioni 2018: programma affine M5S e Lega, alleanza possibile?

Su questo punto tutto è molto incerto, Di Maio e di Battista si dicono fieri del risultato ottenuto dal Movimento ed in conferenza stampa si dicono orgogliosi che ‘tutti devono confrontarsi con loro’ per poter procedere. Si dicono però disposti ad aprire un confronto con chiunque sposi il loro programma, il tema pensioni è uno dei più ricchi. Sul piatto quota 100, quota 41 per i precoci, ok all’opzione donna. Per Salvini un punto fondamentale è la ristrutturazione se non totale abolizione della Legge Fornero, ok a quota 100 e alla possibilità per chi ha 41 anni di lavoro di ritirarsi senza alcuna penalità e/ o limiti anagrafici dal mondo del lavoro.

Favorevoli altresì alla proroga dell’opzione donna e alla risoluzione del dramma degli esodati. Dunque, in campo previdenziale, almeno, sembrerebbero davvero poterci essere dei buoni punti di partenza. Peccato però che Salvini, a differenza di Fedriga che sembrava disponibile ad un confronto costruttivo, ieri pare aver chiuso ad ogni possibile alleanza.

Pensioni anticipate 2018: Fedriga apre verso M5S, Salvini chiude

Massimiliano Fedriga nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto presente che se si volesse intavolare un confronto con Il Movimento 5 stelle vi sarebbero dei punti assolutamente fermi da cui partire: pressione fiscale, immigrazione e pensioni. Su questo il centro-destra si è contraddistinto raccogliendo i voti alle elezioni e su questi punti non si può prescindere per governare il Paese.

Ragione per cui, conclude, ci confronteremo con chiunque sia disponibile a trovare la soluzione migliore per raggiungere questi obiettivi. Più critico Matteo Salvini che ieri in conferenza Stampa ha mimato con la mano un sicuro 'NO' ad ogni eventuale partito 'minestrone'. Non resta che attendere per comprendere come andrà a finire, i prossimi giorni saranno certamente decisivi per il futuro dell'Italia.