Anche l’Inps, così come la Bce e la Comissione europea, esprime preoccupazioni sull’ipotesi di abolizione della riforma Pensioni targata Fornero. Il successo elettorale del Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio e della Lega di Matteo Salvini, i due partiti che hanno promesso l’abrogazione della legge Fornero, rende in qualche modo possibile questa ipotesi nel caso leghisti e pentastellati formassero un governo insieme, eventualità di cui si discute con insistenza in queste ore. Ma ancora sembra davvero presto per capire in che direzione andrà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a chi affiderà il mandato esplorativo (Di Maio come capo del primo partito o Salvini come leader della coalizione vincente?) e quindi da chi sarà formato il nuovo governo.
Pensioni, Boeri contro l’abrogazione della riforma Fornero
“Le promesse fatte in campagna elettorale di abolizione della riforma Fornero – ha dichiarato oggi il presidente dell’Inps Tito Boeri in un’intervista a Il Sole 24 Ore - determinerebbero un aumento del debito implicito di 85 miliardi, circa il 5% del Pil, con un ritorno ai pensionamenti di anzianità – ha aggiunto - a quota 98 oppure con 40 anni di contributi”. Insostenibile, dunque, l’abolizione della legge Fornero secondo l’economista bocconiano chiamato dall’ex premier Matteo Renzi a presiedere l’Istituto nazionale per la previdenza sociale. Anche sul dopo abrogazione Fornero il Movimento 5 stelle e la Lega hanno proposte uguali, a partire dalla Quota 100 per tutti fino alla proroga dell’Opzione donna e alla Quota 41 per i precoci ma anche altre misure per favorire la staffetta generazionale.
Inps: molto costose proposte M5s e Lega su Quota 100 e 41
Su Quota 100 e Quota 41 precoci si è soffermato il presidente dell’Inps nell’intervista pubblicata oggi su Il Sole 24 Ore. “E’ anche peggio”, ha risposto Boeri a proposito di queste proposte che farebbero ulteriormente salire la spesa pensionistica in Italia. “Secondo i nostri calcoli – ha spiegato il presidente dell’Inps – con quei requisiti e senza le finestre mobili introdotte tra il 2009 e il 2010 – ha sottolineato - l’impatto del debito implicito salirebbe a 105 miliardi”.
Un cifra che rappresenta “oltre sei punti di Pil”, ha specificato Boeri, evidenziando anche che ci sarebbe “una maggiore spesa aggiuntiva, al netto dei contributi, fino a 20 miliardi”. Questi i dati dell’Inps relativi alla possibile abolizione della legge Fornero di cui si continua a discutere in vista della formazione di un nuovo governo in cui a tenere in qualche modo il pallino in mano sono Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i vincitori di queste elezioni, entrambi candidati premier che hanno promesso modifiche strutturali al sistema previdenziale.