Mentre continua il confronto tra le forze politiche per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato e per la composizione del nuovo governo, prosegue senza sosta anche il dibattito politico sulla riforma Pensioni, visto che è tra i temi in primo piano nell’agenda politica del dopo voto anche in considerazione delle affinità tra il Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio e la Lega di Matteo Salvini a proposito di abolizione vitalizi e legge Fornero. Ma anche su proroga Opzione donna, Quota 100 per tutti, Quota 41 precoci e staffetta generazionale. Si fanno sentire le voci dei sindacalisti mentre i politici continuano le trattative per dare all’Italia un nuovo governo, missione tutt’altro che facile visto il risultato elettorale.

Pensioni, prosegue dibattito su stop Fornero in attesa del nuovo governo

Ma sembra che il senso di responsabilità stia prevalendo tra le forze politiche seppur tra le mille difficoltà che inevitabilmente si presentano nel post elezioni, tanto più con una legge elettorale con il Rosatellum che non è stata in grado, come del resto era ampiamente prevedibile, di consegnare una maggioranza parlamentare capace di dare vita al nuovo esecutivo. Non sarà comunque facile abolire la riforma Fornero se prima non si trovano le ingenti risorse necessarie. "Servono 70 miliardi, quando li hanno – ha detto oggi il leader della Uil Carmelo Barbagallo - ci chiamano e daremo una mano a risolvere il problema". Questo il messaggio del segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo al M5s e alla Lega nell'ipotesi di un governo che voglia riformare radicalmente la normativa sulle pensioni.

"La legge Fornero - ha proseguito il sindacalista intervenendo parlando con i cronisti a margine di un incontro ad Aosta - ha tolto dalla previdenza 80 miliardi, che si devono recuperare”.

Un ipotetico esecutivo M5s-Lega potrebbe modificare la legge Fornero

“Noi abbiamo iniziato – ha aggiunto ricordando i frutti dei tavoli tecnici e politici sulla riforma pensioni fase 1 e 2 - facendo per la prima volta due step per ridurre l'iniquità' della legge Fornero.

Facendo – ha specificato Barbagallo - flessibilità in uscita, in due finanziarie esattamente sette miliardi e mezzo prima e due miliardi e mezzo dopo, cioè dieci miliardi. Per arrivare ad ottanta miliardi – ha concluso come riporta l’agenzia di stampa Ansa - ce ne vogliono ancora settanta". Così risponde il leader della Uil a chi chiede un commento sulla possibilità di un esecutivo targato M5s-Lega che voglia radicalmente modificare il sistema pensionistico italiano.

Su lavoro e pensioni fa sentire oggi la sua voce anche il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini. “Legge Fornero, Jobs Act, ammortizzatori sociali, tutte cose – ha detto il dirigente sindacale - che vanno riviste assieme agli investimenti che devono ripartire. Il voto del 4 marzo in sostanza – ha aggiunto - dice una cosa molto chiara: c'è una richiesta di ascolto delle persone, non è solo – ha sottolineato Landini - un voto di protesta”.