Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 25 marzo 2018 vedono crescere le aspettative per la riforma del settore previdenziale, con le ultime vicende parlamentari riguardanti Lega e Movimento 5 Stelle. Entrambe le formazioni hanno infatti ottenuto grande consenso popolare tramite le proprie promesse di riforma del sistema pensionistico. Nel frattempo dal Presidente dell'Inps continua ad arrivare un forte scetticismo in merito alla possibile cancellazione della legge Fornero, stante la variabile dei costi ed il conseguente impatto sui conti pubblici.
Infine, dal settore della previdenza complementare emerge una nuova guida alla RITA oltre ad uno studio in merito alla diffusione del secondo pilastro rispetto alla necessità di maggiore copertura per il lavoratore. Scopriamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Le ipotesi di riforma previdenziale in caso si accordo tra Lega e M5S
Le ultime vicende politiche riguardanti l'elezione dei Presidenti di Camera e Senato hanno fatto emergere un parallelismo importante nei programmi elettorali di Movimento 5 Stelle e Lega. Entrambi i partiti hanno infatti promesso grandi cambiamenti nel comparto previdenziale. Si tratta di un vero e proprio punto in comune, che ne uscirebbe rafforzato nel caso si venisse a formare un Governo caratterizzato dall'unione d'intenti.
"Questo è un Paese che aspetta da 30 anni il taglio delle tasse alle imprese, il superamento della legge Fornero, gli aiuti alle famiglie che fanno figli" ha ricordato recentemente Luigi Di Maio (M5S). mentre Matteo Salvini (Lega) ha spronato a proseguire con il programma, chiedendo "meno tasse, più pensioni e più sicurezza".
Il nuovo monito di Boeri: impossibile abolire la legge Fornero
Secondo il Presidente dell'Inps Tito Boeri, cancellare la legge Fornero potrebbe costare più di 90 miliardi di euro. Una cifra ritenuta troppo esosa per poter risultare compatibile con la già delicata situazione dei conti pubblici. Il problema di fondo resta lo stato di crisi economica e di emergenza che si era venuta a creare quando venne istituita, un elemento da considerare poiché "tornare indietro costerebbe tantissimo".
Oltre a ciò, bisogna considerare anche l'impatto di una tale ipotesi sulle prossime generazioni, con il rischio di "scaricare sui nostri figli e sui figli dei nostri figli i costi".
Uscite anticipate, arriva una nuova guida alla RITA
I consulenti del lavoro, attraverso la propria Fondazione ed in sinergia con il Mefop, hanno realizzato una guida pratica sulla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Il documento spiega il funzionamento del nuovo strumento di flessibilità previdenziale e le modifiche che sono state realizzate con la legge di bilancio 2018. All'interno della circolare n. 7 del 2018 sono descritti anche i vantaggi fiscali dell'operazione di prepensionamento, oltre a tutti gli elementi da tenere in considerazione per poter accedere a questa prestazione.
Pensioni integrative, i fondi pensione poco diffusi tra chi ne avrebbe più bisogno
Un approfondimento del Corriere Economia ha fatto il punto della situazione in merito alle iscrizioni alla previdenza complementare, constatando un aspetto paradossale. La maggior parte degli iscritti ha un buon lavoro ed un contratto stabile, mentre al contrario chi dovrebbe trarre i maggiori benefici fatica ad accedervi. Il 43% delle famiglie dove c'è almeno un dirigente ne possiede uno, mentre il rapporto sceglie al 25% nelle famiglie di impiegati e addirittura al 14% nel caso degli operai. Molti degli iscritti possiedono inoltre redditi alti (nel 26% dei casi superiori a 40mila euro annui), mentre appena il 3,4% delle famiglie sotto i 15mila euro possiede almeno un membro iscritto.
Una possibile soluzione per ovviare alla situazione potrebbe consistere nell'adesione tramite silenzio assenso per contribuire ai fondi tramite il TFR, ma la strategia dovrebbe accompagnarsi ad una estesa campagna informativa per poter risultare efficace.
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