Probabile cancellazione della Riforma Fornero e introduzione della Quota 100 e Quota 41. Sono questi i punti condivisi da Lega Nord e Movimento 5 Stelle sul fronte previdenziale anche se si attende la formazione di un nuovo esecutivo e del Parlamento dopo i risultati ottenuti dalle elezioni politiche del 4 marzo.

Un programma condiviso dalle due forze politiche che potrebbe finalmente diventare una realtà. Difatti, come spiegato più volte dal Leader della Lega Nord Matteo Salvini la Riforma Fornero avrebbe penalizzato gran parte dei lavoratori e soprattutto i giovani che non riescono a trovare un'occupazione.

E' questo il motivo che spinge il candidato Premier a ribadire la necessità di eliminare definitivamente la precedente Riforma pensionistica e dare finalmente un sospiro di sollievo ai lavoratori rimasti penalizzati anche se non tutti i partiti politici sembrano aver condiviso la proposta.

Attesa per il Def 2018

Intanto, si attende il nuovo Documento di Economia e Finanza che dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni anche se i tempi potrebbero slittare per via dell' attuale instabilità politica dell'Italia. Di certo, come spiegato anche dal commissario dell'Unione Europea Pierre Moscovici verrà dato molto più tempo considerando il Paese come un partner affidabile dell'Ue.

Circa 70 miliardi per il ritorno al sistema delle quote

La riforma delle Pensioni sarà uno dei pilastri del documento programmatico per il 2018. Su questo fronte, infatti, sia Lega sia Movimento 5 Stelle sembrano essere d'accordo anche se una misura del genere potrebbe richiedere un'ingente copertura finanziaria. A tal proposito, è intervenuto il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo secondo il quale un eventuale ritorno alle quote potrebbe richiedere una copertura di circa 70 miliardi di euro.

"Quando avranno le risorse ci chiamino, saremo molto felici di collaborare", ha affermato il sindacalista.

Le ipotesi della Lega e del Movimento 5 Stelle, infatti, si basano sul ritorno al meccanismo di quota 100, ovvero, l'introduzione dell'uscita dopo il raggiungimento di almeno 60 anni di età anagrafica e 40 anni di versamenti contributivi e della Quota 41 che, invece, darebbe la possibilità di anticipare l'uscita con 41 anni di contributi effettivamente versati; una misura che potrebbe essere d'ausilio ai lavoratori precoci visto che hanno alle spalle lunghe carriere contributive.

Intanto, Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno iniziato a discutere sulla formazione della due camere; solo dopo torneranno a concentrarsi sul Def e sulle risorse da impiegare per attuare le politiche future di Governo.