Novità in vista per lipotetica riforma 2018 della Scuola targata Matteo Salvini della Lega: due le misure più importanti e di difficile attuazione, l'unione delle scuole primarie e medie e il ritorno dei docenti al Sud. E' questo l'ambizioso programma di riforma della scuola che Salvini ha in mente, del quale ha parlato già in sede di campagna elettorale. Il dettaglio delle misure per la scuola è spiegato dal responsabile dell'Istruzione per la Lega, Mario Pittoni, sulle pagine di Repubblica di oggi, 15 marzo 2018. Ma le novità non si fermano solo alla riforma dei cicli: nel programma è previsto lo smantellamento di altri istituti della Buona scuola di Renzi, l'istituzione di una graduatoria per le maestre diplomate magistrali e il cambiamento della norma dei docenti precari che abbiano già alle spalle 36 mesi di servizio come supplenti.
Riforma scuola 2018, ultime novità oggi: cicli unici, rientro docenti al Sud, concorsi
Nelle intenzioni di Matteo Salvini, dunque, vi è la riforma dei cicli scolastici con l'unione delle scuole elementari con le medie. E l'istituzione del maestro-docente prevalente. Si andrebbero ad unificare i cinque anni previsti per le elementari con i tre delle scuole medie, istituendo un ciclo unico. Negli otto anni, gli studenti sarebbero seguiti dal "maestro e docente prevalente" che si occuperebbe delle principali discipline (come l'italiano, la storia, la geografia e le scienze) con l'affiancamento degli altri docenti per le altre materie specifiche (la matematica, le lingue, le discipline sportive, artistiche e musicali).
Questo punto del programma appare di difficile realizzazione, mentre meno ambiziosa è la strategia che riporterà i docenti ad insegnare nelle scuole del Sud dopo esserne stati allontanati dalla Buona scuola di Renzi. Si lavorerà per il rientro, soprattutto in considerazione del fatto che uno stipendio netto di 1.250 euro per i docenti neoassunti non possa bastare per sostenere le spese di trasferimenti e trasferte lontane.
E cambierà anche il sistema di reclutamento che sarà basato su concorsi a base regionale e non più nazionale. Il candidato sceglierà la regione dove vorrà prestare servizio, in base alla propria preparazione, alle cattedre disponibili e alla qualità media degli altri candidati iscritti.
Scuola, le novità Lega 2018: chiamata diretta, limite 36 mesi docenti precari, Pas
La riforma della scuola della Lega di Matteo Salvini andrebbe a toccare uno degli istituti più importanti (e più controversi) della Buona scuola di Renzi: la chiamata diretta. Meno potere, dunque, ai dirigenti scolastici nella facoltà di scegliersi i propri docenti, ma anche più possibilità per gli insegnanti precari di continuare a svolgere supplenza. Infatti, si legge nel programma, la Lega sarebbe intenzionata ad abrogare la norma che prevede il limite di 36 mesi per le supplenze, come venne imposto dalla Corte di giustizia europea con la sentenza di fine 2015. Per gli insegnanti non abilitati, Matteo Salvini vorrebbe ripristinare i vecchi Percorsi abilitanti speciali (Pas), eliminati dalla Buona scuola, anche se l'attuale ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli ha previsto nel 2018 dei concorsi mirati sia per i docenti precari abilitati che per i non abilitati.