Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 8 aprile 2018 vedono finalmente decollare il prossimo 13/4 il sistema di accettazione delle prime domande di uscita anticipata tramite APE volontaria. Nel frattempo dalla UE si ribadisce la necessità di prestare attenzione alla tenuta dei conti pubblici, mentre la CGIL non esclude la possibilità di nuove mobilitazioni. Infine, dal CODS si torna ad accendere i riflettori in merito al riconoscimento del lavoro gravoso svolto dalle donne. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni anticipate e APE volontaria: primo pagamento il 13 aprile
Le domande per il pensionamento anticipato tramite APE volontaria "potranno essere accettate a partire dalla mattina del 13 aprile". Lo afferma il Vice direttore generale dell'ABI Gianfranco Torriero, spiegando che è stato avviato il collaudo delle procedure informatiche. "Secondo i dati che ci ha fornito ieri l’Inps sono 71 le certificazioni rilasciate dall’Inps a coloro che hanno maturato i requisiti pensionistici tra il 1° maggio 2017 e il 17 ottobre 2017 e che quindi debbono presentare la domanda entro il 18 aprile se intendono ottenere gli arretrati di Ape maturati”.
Conti pubblici: per Dombrovskis (UE) Italia avrà margine di manovra limitato
In merito alla flessibilità sui conti pubblici "l'Italia ne ha fatto molto uso negli scorsi anni. Si potrebbe dire che il margine di manovra è limitato". Lo afferma Valdis Dombrovskis, Vice Presidente della Commissione UE, spiegando che vi sarà invece maggiore flessibilità in merito ai tempi utili per effettuare l'invio del DEF.
Sulla base di quanto riferito dal commissario, l'Italia "deve proseguire nell'aggiustamento verso gli obiettivi di medio termine e mettere il debito su una traiettoria discendente. Lo sforzo strutturale di correzione del deficit stabilito per il 2018 è lo 0,3%. Valuteremo la situazione a maggio".
Ghiselli (CGIL): nuova mobilitazione non esclusa
Il Segretario Confederale della CGIL Robrto Ghiselli è tornato ad evidenziare la possibilità di una nuova mobilitazione qualora l'esecutivo di nuova formazione non offra spazi. "Stiamo verificando con le altre due confederazioni la possibilità di rilanciare l’iniziativa appena costituite le commissioni parlamentari e formato il governo" ha evidenziato il sindacalista, durante un'intervista rilasciata per il sito Jobnews.it. L'esponente della CGIL ha quindi ribadito che la spesa previdenziale italiana è comprensiva anche di "cose che invece in altri sistemi non esistono". Basti pensare alla partita di giro dovuta alle trattenute fiscali, visto che "lo Stato dà ai pensionati, ma poi riprende sotto forma di tasse", mentre un altro capitolo da scorporare per un calcolo corretto è quello della spesa assistenziale e di welfare.
Dal CODS nuovo richiamo al riconoscimento del lavoro gravoso delle donne
La fondatrice del Comitato Opzione Donna Social ha lanciato il nuovo hashtag #esseredonnaèlavorogravoso per rivendicare il riconoscimento delle attività gravose svolte dal genere femminile. "Vogliamo far emergere con convinzione il lavoro occulto svolto dalle donne" spiega Orietta Armiliato. A tal proposito l'amministratrice ha quindi evidenziato che le donne sono "ottime sostitute delle carenze del sistema, ma che non sono, per questo oneroso impegno, in nessun modo remunerate". Da tale presupposto ha quindi preso forma la rivendicazione del Comitato, all'interno del quale si sottolinea che "il lavoro di cura deve essere tangibilmente riconosciuto e valorizzato".
L'INPS approfondisce i criteri di uscita a 71 anni per il contributivo puro
All'interno di una recente circolare (la numero 62/2018) pubblicata all'inizio del mese, l'Inps ha sottolineato i nuovi requisiti da raggiungere per poter ottenere l'agognato pensionamento a partire dal 2019. Tra questi ricordiamo la possibilità di ottenere l'uscita dal lavoro con appena cinque anni di contributi per chi è inserito nel sistema contributivo puro, ma dovendo però attendere la maturazione di 71 anni di età. In alternativa, nel caso del contributivo resta possibile l'accesso anticipato all'Inps, che però prevede la maturazione di almeno 20 anni di versamenti ed un assegno uguale o superiore di 2,8 volte la pensione sociale (circa 1.250 € al mese).
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