Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 6 aprile 2018 vedono proseguire il dibattito politico in merito alla formazione del Governo ed alle promesse elettorali sul comparto previdenziale. Nel frattempo le comunicazioni in arrivo dall'Inps approfondiscono gli adeguamenti dei parametri di pensionamento secondo la speranza di vita a partire dal 2019. Infine, giungono nuove critiche in merito al mancato avvio del pensionamento anticipato tramite APE volontaria. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Salvini (Lega): riforma pensioni al centro dei temi chiave

"Più che i posti o i ruoli ci interessano i progetti e i programmi: riforma delle pensioni, del lavoro, fiscale, il tema dell'autonomia e le riforme istituzionali saranno centrali". Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini dopo la consultazione avvenuta con il Presidente della Repubblica al Quirinale, riguardo la formazione del nuovo Governo. "Con il capo dello Stato c'è stato un incontro assolutamente positivo, abbiamo espresso una linea costruttiva mentre molti sono venuti qua a dire dei no, noi abbiamo offerto dei sì", ha quindi commentato l'esponente leghista, spiegando che la propria formazione è pronta a governare per la stabilità del Paese.

Damiano (PD): quali proposte da Salvini?

Arriva una nuova presa di posizione da parte di Cesare Damiano, tornato a fare il punto sull'attuale situazione politica e sulle promesse elettorali di riforma del comparto previdenziale. "Ci fa piacere che Matteo Salvini, nel corso delle consultazioni al Quirinale, abbia ricordato a Mattarella che più che posti e ruoli interessano i programmi su temi come la riforma delle pensioni, il lavoro e la riforma fiscale.

Per questo, dopo le promesse elettorali, vorremmo sapere rapidamente quali sono le proposte sulle quali, chi aspira a governare il Paese, intende confrontarsi", domanda l'esponente democratico. Damiano ha quindi ricordato che "come Pd non possiamo ignorare il problema delle pensioni. Sarà impossibile, per il Movimento 5 Stelle e per la Lega, cancellare la legge Fornero, ma alcune correzioni andranno fatte con urgenza per eliminare le maggiori ingiustizie presenti nell'attuale sistema".

L'uscita anticipata tramite APE volontaria è osteggiata della burocrazia

"A 5 mesi dall'emanazione della legge e a 8 mesi dalla firma del DPCM, ancora non è possibile fare domanda di Ape volontaria". Lo afferma l'economista Stefano Patriarca, spiegando che anche chi ha già ottenuto la certificazione dei requisiti si vede bloccato dalla mancanza della procedura informatica da seguire per poter procedere con l'applicazione della domanda di prepensionamento. Oltre a ciò, al momento si è ancora in attesa di vedere perfezionate le adesioni dei singoli istituti bancari, chiamati a sottoscrivere la convenzione dell'ABI. "C'è da chiedersi se tale vicenda possa essere considerata una inaccettabile normale bizzarria delle burocrazia e delle tecnostrutture, oppure non nasconda anche un retropensiero di ostilità alle novità, ancorché siano previste da leggi dello Stato" ha quindi concluso l'economista, evidenziando che "purtroppo le conseguenze negative si ritorcono in un diritto sancito per legge, ma negato nei fatti".

Dal 2019 nuove maggiorazioni nei parametri dell'uscita dal lavoro per l'ADV

L'adeguamento alla speranza di vita comporterà a partire dal 2019 nuovi incrementi nei parametri da maturare per poter ottenere l'agognata quiescenza. I nuovi requisiti prevedono la maturazione di 67 anni di età (anziché 66 anni e 7 mesi) per la pensione di vecchiaia, mentre l'uscita anticipata richiederà il raggiungimento dei 43 anni 3 mesi (un anno in meno per le donne), anziché 42 anni e 10 mesi. Lo conferma l'Inps attraverso la pubblicazione della circolare n. 62 del 2018, all'interno della quale ha fornito tutti i chiarimenti del caso.

In Giappone nel 2045 oltre il 20% della popolazione sarà over 75enne

Dall'estero arriva un'interessante studio in merito all'invecchiamento della popolazione ed alle proiezioni di crescita della speranza di vita.

Secondo l'Istituto previdenziale del Giappone, il Paese si troverà a confrontarsi davanti al 20% della popolazione con un'età media superiore ai 75 anni entro il 2045. La ricerca evidenzia anche che il numero di giovani sotto i 14 anni è diminuito uniformemente nel Paese, mentre la capitale Tokio potrebbe trovarsi nei prossimi 30 anni a dover gestire un numero di anziani ultra 75enni superiore del 50% rispetto ai dati attuali.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "riforma Pensioni e lavoro" in merito alle ultime novità su lavoro e previdenza riportate nell'articolo.