Arriva una nuova presa di posizione dalla fondatrice del CODS Orietta Armiliato in merito alla necessità di ampliare il perimetro dell'accesso al pensionamento anticipato. "La legge di bilancio 2018 ha ampliato, anche se non esaustivamente, il novero di quelli che sono considerati lavori gravosi/usuranti, aggiungendo ulteriori mestieri alla lista pre-esistente e consentendo così, agli appartenenti a quelle fattispecie di lavoratori, il pensionamento anticipato rispetto alle regole standard vigenti".

La categorie delle donne ancora esclusa dalla lista delle attività gravose

L'amministratrice del Comitato ha quindi riportato all'interno del gruppo l'elenco delle attività gravose, aggiornate all'ultima legge di bilancio. "Abbiamo fatto una spunta puntuale" precisa Armiliato, "ma... non abbiamo trovato una importante categoria” ha quindi evidenziato. "Per altro ben nota a tutti, come ben noti sono i compiti “assegnati d’ufficio” sia dall’ambito socio-culturale sia dallo Stato e, sebbene tutti ne “usufruiscano” h 24, 365 giorni all’anno, nessuno ne ha mai riconosciuto tangibilmente il lavoro che svolgono: sono LE DONNE", riferendosi al mancato inserimento all'interno delle attività riconosciute come gravose dal legislatore.

Le motivazioni alla base delle nuove rivendicazioni

"Oltre a svolgere attività lavorative fuori casa, spesso anche di grande responsabilità (un esempio su tutti, le insegnanti), delle attività sopra elencate riconosciute gravose/usuranti, le donne ne svolgono, parzialmente ovvio, la gran parte: non sono forse all’occorrenza infermiere, oppure addette alla pulizia o addette all’asilo nido?" chiede quindi Armiliato.

"E potrei andare avanti riuscendo senza fatica a spuntarne altre di quelle attività che sono state riconosciute dal legislatore, inserite nella lista ed agevolate. Quindi, possiamo dire senza tema di essere smentite, che #esseredonnaèlavorogravoso e che è puntuale responsabilità sia della società, sia della cultura sia di chi legifera, di operare affinché il LAVORO DI CURA svolto dalle donne, indipendentemente dal fatto di essere o meno madri, venga riconosciuto e valorizzato".

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