Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 11 aprile 2018 riguardano l’ape volontaria, quel meccanismo di uscita anticipata a totale carico del lavoratore, che per una lentezza burocratica vedeva la procedura ferma e l’impossibilità dei lavoratori che volevano aderirvi di poter completare la domanda ed ottenere gli arretrati, richiedibili entro e non oltre il 18 aprile. Per fortuna, rassicura Torriero, dell’ Abi, dal 13 aprile si potrà procedere con l’invio delle domande e gli arretrati del 2017, dunque, dovrebbero essere al sicuro. I dettagli e le dichiarazioni.

Pensioni 2018, molti ritardi sull’Ape volontaria: quali sono le ragioni?

Nei giorni scorsi si era diffusa l’amarezza dei lavoratori che avevano iniziato la procedura di pensionamento anticipato con l’ape volontaria, giacché anche coloro che avevano i requisiti non potevano, per ragioni tecniche: mancanza di adesioni formali di Unicredit ed Intesa, istituti coinvolti nel prestito, procedere con la domanda vera e propria. Ora il direttore dell’Abi ha assicurato che si è al collaudo finale delle procedure informatiche, ragione per cui dal 13 aprile possono essere accettate le prime domande di Ape volontaria. Inoltre, specifica, quanti hanno maturato gli arretrati dal 1 maggio al 17 ottobre potranno così completare la domanda e vederseli poi accreditare senza alcun impedimento.

Ricordiamo infatti che il termine ultimo per poterne usufruire è il 18 aprile. Poi spiega a quanti hanno chiesto le ragioni del ritardo: “Il disegno e l’attuazione dell’Anticipo finanziario a garanzia pensionistica sono stati caratterizzati da estrema complessità”. Inoltre vi è stata la partecipazione di numerosi soggetti, questo, fa intendere, ha generato non pochi problemi burocratici e di tempistiche.

Ape volontaria: strumento alternativo alla flessibilità, ma non per tutti

Da quando il quadro normativo è stato completato, conclude Torriero, a fine gennaio 2018, i vari 'attori' hanno potuto iniziare a finalizzare le procedure informatiche complesse che stanno alla base dell’Ape volontaria. Ricordiamo che potranno accedere alla misura di uscita anticipata, a totale carico del lavoratore, quanti hanno almeno 63 anni d’età e 20 anni di contributi versati nella stessa cassa previdenziale.

Inoltre potranno accedervi solo quanti non hanno debiti pendenti eccessivamente elevati e coloro che hanno al netto del rateo una pensione lorda pari almeno a 710 euro. Insomma anche quella che sembrava l’ultima via di fuga dalla Fornero per quanti erano rimasti fuori dalle altre forme di flessibilità presenta anch’essa dei paletti. Ad oggi risultano quasi 7000 le domande di certificazione accolte.