Arriva una nuova conferma da parte dell'Inps in merito ai prossimi incrementi all'età di uscita dal lavoro secondo l'adeguamento alla speranza di vita. L'istituto ha infatti diffuso tramite la circolare n. 62 del 2018 un testo di chiarimento, all'interno del quale espone l'impatto del meccanismo così come approvato anche dall'ultimo decreto del Mef (risalente al 5/12 del 2017). Ricordiamo che il nuovo scalino riguarderà tutti i diversi meccanismi di quiescenza, come nel caso dell'uscita di vecchiaia o di quella basata sull'anzianità acquisita. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni 2019 - 2020: i requisiti di uscita dal lavoro nel prossimo biennio

Partiamo dall'aggiornamento che si verificherà a partire dal prossimo primo gennaio 2019. Per quanto concerne la pensione basata sull'anzianità contributiva, saranno necessari almeno 43 anni e 3 mesi di versamenti (un anno in meno per le donne). Fino all'anno in corso resta invece possibile la quiescenza con la medesima formula a 42 anni e 10 mesi (un anno in meno per le donne). In merito invece alla quiescenza di vecchiaia, sarà necessario raggiungere i 67 anni di età, contro gli attuali 66 anni e 7 mesi. Allo stesso modo si adegueranno anche gli altri meccanismi di uscita, come nel caso della totalizzazione (per la quale dal prossimo anno serviranno almeno 41 anni di versamenti).

Età di pensionamento: ecco come funzioneranno i prossimi incrementi

Per quanto riguarda invece i prossimi adeguamenti, l'Inps ricorda che con gli aggiornamenti previsti dal legislatore all'interno dell'ultima Manovra sarà possibile applicare la differenza tra la media dei valori registrati nel biennio rispetto a quello precedente.

"A titolo esemplificativo, per il biennio 2023-2024 la variazione della speranza di vita è computata in misura pari alla differenza tra la media dei valori registrati nel biennio 2019-2020 e la media dei valori registrati nel biennio 2017-2018", specifica l'Inps. La questione non appare scontata perché, di fatto, il nuovo sistema diventerà più favorevole per i lavoratori, stante che potrà tenere conto di eventuali future diminuzioni nel parametro.

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