Quali novità potrebbero essere incluse nel Def in merito alle uscite con pensione anticipata a quota 100 o con quota 41 anni di contributi per tutti? I programmi di riforma dei pensionamenti di anzianità potrebbero rappresentare l'elemento unificante della Lega con il M5S in vista delle risoluzioni parlamentari. Ma il M5S vorrebbe congelare per cinque anni gli adeguamenti dei requisiti della pensione anticipata e delle Pensioni di vecchiaia alla speranza di vita e ricorrere alla pensione di cittadinanza. Di mezzo, lo strumento più vicino al programma della Lega è quello della quota 100, ovvero prevedere l'uscita sommando l'età ai requisiti.
Ma, dall'analisi fatta da Il Sole 24 Ore, la quota 100 della Lega presenterebbe una variabile non prevista in sede di campagna elettorale.
Pensione anticipata, ultime novità oggi su quota 100 e quota 41 per tutti
Infatti, la pensione anticipata con quota 100 avrebbe un minimo di età di uscita, fissato a 64 anni. Elemento, questo, che rivoluzionerebbe le combinazioni ipotetiche di età e contributi fatte nelle scorse settimane. Con l'età minima a 64 anni, occorrerebbero 36 anni di versamenti, con l'uscita a 65 anni si abbasserebbe il requisito contributivo di un anno. Ma non si potrebbe prevedere di uscire a 63 o a 62 anni e, nemmeno, a 60 anni, ipotesi presa in considerazione in presenza di 40 anni di versamenti.
Come nel caso dei precoci che, fino a tutto il 2018, usciranno con la quota 41, indipendentemente dall'età. Tuttavia, l'accesso alla pensione anticipata dei precoci (al pari dell'Ape social) è vincolata a numerosi criteri: proprio per questo comitati e gruppi di lavoratori che hanno maturato la decenni di versamenti, portano avanti la richiesta della "quota 41 per tutti", senza condizioni.
Le proposte di riforma delle pensioni per la Lega sono state studiate da Alberto Brambilla, capace di individuare risparmi sulla spesa pensionistica per 5 miliardi di euro dalla revisione del monitoraggio delle prestazioni previdenziali.
Lega e M5S su pensione anticipata e quota 100: quale uscita nel 2018?
La riforma della pensione anticipata della Lega appare più radicale rispetto a quella del M5S di Di Maio che, in ogni modo, ha sempre appoggiato l'ipotesi di un ritorno alle pensioni di anzianità con l'uscita a quota 100.
Tuttavia, il ritorno al meccanismo delle quote dovrebbe prevedere una compensazione della spesa, individuata dalla Lega nei contributi. Infatti, come avviene già per l'opzione donna, i contributi versati dovrebbero essere ricalcolati con il meccanismo contributivo puro, limitatamente ai versamenti effettuati dal 1996 in poi. Ne deriva, in ogni modo, il problema dei lavoratori dell'ultimo sistema pensionistico, i contribuenti post 1995, la cui pensione anticipata prevede il vincolo dell'importo dell'assegno di almeno 2,8 volte quello della pensione sociale. Data la discontinuità lavorativa delle generazioni degli ultimi decenni, la Lega propone di dimezzare detto rapporto, portandolo a 1,5-1,6.
Altrimenti l'aumento dei requisiti della riforma Fornero produrrebbe l'impossibilità di accedere alla pensione anticipata e il ricorso alle sole pensioni di vecchiaia, ma abbondantemente oltre i 70 anni.
Quota 41, quota 100 e pensione anticipata: M5S su precoci, opzione donna e usuranti
Infine, oltre alla pensione anticipata a quota 100, la Lega sembrerebbe rimarcare il programma del M5S sulle pensioni delle persone invalide. Si ricorrerebbe all'integrazione dell'assegno, portandolo dal minimo dei 508 a 750 euro, alle soglie del reddito di cittadinanza proposto dal M5S. Proprio per il partito che ha preso più voti alle elezioni politiche, tuttavia, l'abbattimento della riforma Fornero dovrebbe avvenire con modalità più soft, prevedendo una fase intermedia nella quale le uscite da lavoro possano essere garantite e allargate con le misure di pensione anticipata dei precoci con quota 41, dell'opzione donna e dei lavori gravosi, da ampliare ulteriormente rispetto alle modifiche della legge di Bilancio 2018.
In questo scenario, bisognerà trovare la giusta sintesi delle possibili opzioni di uscita: la quota 100 e la quota 41 per tutti appaiono una l'alternativa dell'altra ed entrambe dovrebbero, poi, compensarsi con la pensione di cittadinanza, vero cavallo di battaglia della riforma delle pensioni e del lavoro del M5S e baluardo per l'aumento degli assegni di pensione.