Cosa ne sarà della pensione anticipata a quota 100 e di quella dei precoci con quota 41 (che, dal 2019, diventerà quota 41,5) nel caso in cui Carlo Cottarelli dovesse accettare l'incarico a diventare Premier di Governo? I dubbi dei contribuenti prossimi alla pensione aumentano, dopo aver accarezzato l'ambizione di liberarsi dei vincoli della riforma delle Pensioni di Fornero e di poter abbandonare il lavoro ad un'età più congrua. Al netto dei provvedimenti da discutere in sede legislativa, la strada imboccata e messa nero su bianco nel "Contratto" dal M5S e dalla Lega, nel caso in cui avessero formato il nuovo Governo, sembrava finalmente quella giusta.
Proprio nel documento comune dei due partiti si rende noto lo sforzo da intraprendere per l'abolizione degli squilibri prodotti nel sistema previdenziale dall'introduzione della riforma Fornero. Di Maio e Salvini avevano messo sul tavolo le proposte di pensione anticipata per assicurare ai lavoratori un'età di uscita che non aumentasse in rapporto alla speranza di vita: cosa ne sarà di quelle proposte?
Ultime pensione anticipata, novità oggi 30 maggio 2018 su quota 100 e quota 41
Lo schema della pensione anticipata con le quote è presto definito. La quota 100 si raggiungerebbe sommando l'età agli anni di versamenti Inps, eventualmente fissando un minimo di età di uscita a 64 anni. L'uscita anticipata con quota 41,5 (il meccanismo attualmente previsto per i lavoratori precoci), invece, verrebbe svincolata all'età anagrafica e, molto probabilmente, anche ai rigidi schemi dell'uscita prevista dalle precedenti leggi di Bilancio, assicurando la pensione ai lavoratori rimasti finora esclusi.
Sarebbe stato sufficiente, infatti, maturare gli anni di versamenti contributivi corrispondenti. In rapporto ai contributi, in larga parte, si tratta dei lavoratori precoci, cioè di chi contribuisca dall'età dell'adolescenza. Altrimenti si potrebbe ricadere nella pensione anticipata della quota 100, ma comunque la scelta spetterebbe al lavoratore.
Nel caso in cui fosse andato al Governo Giuseppe Conte, informa il quotidiano economico Milano Finanza, il tema delle pensioni avrebbe avuto una certa priorità nell'attuazione delle misure previste dal "Contratto" del M5S e della Lega, con eventuale abbandono dell'anticipo pensionistico Ape social e reintroduzione dell'uscita con opzione donna a 57 e 58 anni.
Novità Governo Cottarelli e riforma pensioni: quale uscita con pensione anticipata a quota 100?
La proposta di incarico di Carlo Cottarelli a Capo del Governo, fatta due giorni fa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e in attesa di accettazione da parte dell'ex Commissario della Spending Review, rimescolerebbe le carte in tema di pensione anticipata, quota 100 e quota 41. I punti interrogativi sono tanti, a partire dalla durata di un possibile Governo in attesa di nuove elezioni: nelle migliori delle ipotesi, se si dovesse andare al voto dopo l'estate potrebbe investirsi del solo compito di portare il popolo ad esprimere nuovamente le proprie preferenze politiche. Ma se l'Esecutivo dovesse arrivare a fine 2018 sarebbe chiamato a deliberare la legge di Bilancio 2019, provvedimento individuato dai vincitori delle elezioni 2018 per l'introduzione delle pensioni anticipate a quota 100 e a quota 41.
In ogni modo, anche in caso di durata trimestrale del Governo Cottarelli, i tempi sarebbero strettissimi: entro il 20 ottobre 2018 sarà necessario presentare la prima bozza della legge di Bilancio 2019 e, anche in caso di elezioni anticipate, non si farebbe in tempo.
Cottarelli e riforma pensioni 2018: ultime novità oggi su anticipata a quota 100 e quota 41 precoci
L'aumento dello spread di questi giorni, l'instabilità dei mercati finanziari e l'attenzione per i conti pubblici di un tecnico abituato alla spending review piuttosto che alla spesa, qual è Cottarelli, potrebbe far definitivamente tramontare l'ipotesi di reintrodurre del sistema delle quote e della cosiddetta "pensione di anzianità".
Anche perché le premesse vanno in senso contrario rispetto alle politiche espansive studiate da Salvini e da Di Maio. Nelle ultime settimane, infatti, il Presidente dell'Inps, Tito Boeri aveva già lanciato il monito di una spesa "pericolosa" per i conti pubblici della riforma delle pensioni con quota 100 e quota 41: quindici miliardi all'anno che, a regime, salirebbero a 20. Ma, proprio negli ultimi giorni, l'Osservatorio dei Conti Pubblici dell'Università Cattolica, diretto proprio da Carlo Cottarelli, ha calcolato l'onere della riforma delle pensioni con le misure del M5S e della Lega, quantificandolo in 8 miliardi e 100 milioni di euro. Un costo che, probabilmente, verrebbe bollato come eccessivo rispetto alla stabilità dei conti pubblici e dei mercati finanziari con cifre, peraltro, destinate ad aumentare progressivamente nei prossimi anni a causa del continuo invecchiamento della popolazione.