Non solo flat tax, sgravio fiscale, migranti e lavoro. Dopo l'accordo stipulato fra Lega e Movimento 5 Stelle si comincia a studiare nuovi interventi sul fronte previdenziale. Tra questi, l'introduzione del vecchio sistema delle quote e il conseguente superamento della Riforma Fornero.

La Legge Fornero potrebbe essere abrogata?

Come contenuto nel programma elettorale del candidato premier Matteo Salvini, la Riforma Fornero andrebbe stracciata visto che, nel 2012 ha penalizzato gran parte degli italiani che non hanno avuto la possibilità di usufruire del pensionamento nonostante avessero raggiunto i requisiti.

La vecchia legge previdenziale, infatti, avrebbe aumentato ulteriormente i requisiti per l'uscita. Il leader grillino Luigi Di Maio, invece, a margine della campagna elettorale si sarebbe dimostrato favorevole ad un nuovo progetto di riforma ma non abolizione definitiva della Legge Fornero. Anche l'economista del Movimento 5 Stelle Pasquale Tridico si è dimostrato molto cauto sull'abolizione della Fornero: "Stiamo studiando dei criteri che permetterebbero l'uscita flessibile dal mercato del lavoro", ha detto spiegando che ad ogni lavoratore verrebbe applicato un coefficiente di usura che renderebbe più semplice l'uscita dall'attività lavorativa.

Quanto all'età pensionabile, si studia un'uscita dopo il raggiungimento di almeno 60 anni di età anagrafica accompagnati dai 40 anni di versamenti contributivi comunque non superando i 67 anni di età.

Ci sarebbe poi uno spiraglio di speranza sul ritorno al meccanismo delle quote: si pensa, infatti, all'uscita anticipata con Quota 100 oppure, per i lavoratori precoci con la Quota 41 (con almeno 41 anni di contributi effettivamente versati indipendentemente dall'età anagrafica).

Circa 90 miliardi per superare la Riforma Fornero

Come già tanti sanno, l'ipotesi di abolizione della Riforma Fornero è stata subito frenata dal Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, visto che un'operazione del genere comporterebbe costi ingenti per le casse statali e, inoltre, andrebbe ad incidere negativamente sugli 80 miliardi di euro di risparmi generati dalla precedente Legge.

Come ricorda lo stesso Tridico, si tratterebbe soltanto di un'ipotesi in quanto occorrerebbe valutare i costi necessari. Secondo il Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri, infatti, ammonterebbero a circa 90 miliardi di euro da aggiungere al totale della spesa sulla previdenza.