Arrivano novità sulle cifre delle uscite con pensione anticipata o Pensioni di vecchiaia dei dipendenti statali, in primo luogo dei nati negli anni che vanno dal 1952 al 1962. Secondo i calcoli della Ragioneria Generale dello Stato, riportati dal Corriere della Sera, nei prossimi cinque anni andranno in pensione circa 450 mila dipendenti del pubblico impiego con conseguente ritorno alle assunzioni nella Pubblica Amministrazione e sblocco del turn-over. In cifre, un dipendente pubblico su sette andrà in pensione, eventualmente con uscita anticipata rispetto alla pensione di vecchiaia e verrà rimpiazzato da una nuova assunzione tramite concorso: ciò consentirà di svecchiare l'età media dei lavoratori statali, ad oggi andata oltre i cinquant'anni.
Pensione anticipata e pensioni vecchiaia statali 2018: ultime novità di oggi
Favorire le uscite dei lavoratori statali, eventualmente con misure che possano favorire la pensione anticipata, era un obiettivo del quale ne fece menzione già il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, al termine della scorsa estate. Proprio la riforma che porta il nome del ministro uscente ha previsto, oltre a stabilizzare i precari storici dei posti statali, anche delle nuove procedure di selezione tramite concorsi pubblici mirati, ovvero con obiettivi tesi a coprire i fabbisogni reali della Pubblica amministrazione valorizzando, nel contempo, le conoscenze digitali e linguistiche. In questa ottica, proprio il ministro Madia e il titolare del dicastero dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nei giorni scorsi hanno firmato il decreto di autorizzazione dei concorsi pubblici di varie amministrazioni, dall'Inail al Ministero dell'Interno fino alle Agenzie delle dogane.
In ballo un totale di 1.890 posti da assegnare tramite concorso e da suddividere nel triennio 2018-2020. Lo stesso provvedimento, secondo i calcoli dei ministeri, libera tra i 450 e i 500 ulteriori posti, disponibili per le assunzioni. Si tratterebbe del primo passo per il ricambio generazionale nella Pubblica amministrazione: secondo le indiscrezioni trapelate dopo la firma dei decreti di riforma della Pubblica amministrazione della Madia, le assunzioni di statali tramite i concorsi che verranno banditi nei prossimi anni riguarderanno, soprattutto, candidati tra i 29 e i 32 anni.
Concorsi statali, pensione anticipata e uscita vecchiaia: chi esce?
Dalle cifre dei pensionamenti, interessati all'uscita saranno i dipendenti statali a partire dalla classe di nascita 1952. Infatti, con l'aumento dell'età delle pensioni di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi (avvenuta dal 1° gennaio 2016), si arriva a prevedere che nei prossimi 5 anni andranno in pensione soprattutto gli ultrasessantenni, a meno che non abbiano già beneficiato dell'uscita con pensione anticipata.
In tutto, tra pensione anticipata e pensione di vecchiaia, secondo i calcoli già anticipati a suo tempo da Angelo Rughetti, sottosegretario del ministro Madia, le uscite potrebbero arrivare a 450 mila, fino a coprire la classe di nascita del 1962. Nel dettaglio, si tratta di contribuenti statali che abbiano superato i concorsi pubblici tra gli anni '70 e la metà degli anni '80. E, dunque, la loro lunga militanza nella Pubblica amministrazione ha permesso di maturare, in vari casi, anche i 42 anni e 10 mesi di contributi necessari anche gli statali per la pensione anticipata secondo quanto previsto dal meccanismo retributivo o misto. A meno che il prossimo Governo non continui il lavoro di riforma della Pubblica amministrazione già iniziato dalla Madia e preveda incentivi di pensione anticipata che possano favorire pensionamenti più veloci e nuove assunzioni.