Introduzione di nuove formule di uscita con pensione anticipata a quota 100 e a quota 41 e abolizione dei vincoli della legge Fornero: dall'Unione europea arrivano segnali, per la verità contrastanti tra di loro, in merito alle indicazioni della riforma delle Pensioni del prossimo Governo. Infatti, se da un lato l'Ue sembra bocciare la riforma Fornero per gli eccessivi vincoli che avrebbero prodotto aumenti di povertà, dall'altro, come riportato da Il Sole 24 Ore, incoraggia i contribuenti italiani a lavorare di più, bocciando le pensioni anticipate.

Da quanto si legge nel rapporto della Commissione europea sulle pensioni, infatti, andrebbero premiati i lavoratori che posticipano l'uscita da lavoro. In questa ottica, il prossimo Governo dovrà muoversi tenendo in ordine i conti pubblici, ma non si potranno escludere le misure chieste dai lavoratori prossimi alla pensione, prime tra tutte l'allargamento della quota 41 svincolandola dalle regole dei precoci, e il ritorno alla somma contributi-età della pensione anticipata a quota 100.

Pensione anticipata a quota 41 e quota 100: quale uscita nel 2018 con le ipotesi Lega e M5S?

Tuttavia, il messaggio che arriva dall'Ue, più che di quota 41 e di quota 100 per la pensione anticipata, è quello di continuare sulla strada delle riforme introdotte sulle pensioni dal 2016 ad oggi.

In altre parole, si punterebbe maggiormente a misure limitate a determinate fasce di contribuenti (da qui i vincoli dell'Ape social, della quota 41 dei precoci, dell'uscita anticipata con opzione donna) che sono costate appena qualche centinaia di milioni di euro, rispetto ai miliardi occorrenti per le ipotesi messe sul tavolo soprattutto da Lega e dal Movimento 5 Stelle.

Infatti, scrive Il Giornale di oggi, 1° maggio 2018, l'Ue avrebbe premiato le misure di uscita anticipata introdotte dal 2016, ma avrebbe anche indicato l'indirizzamento delle risorse non spese per assicurare non la stabilità dei conti pubblici (un risparmio vero e proprio), ma l'equità sociale. Prendendo in esame le domande di una delle misure di pensione anticipata con uscita Ape social, il 35 per cento di esse rischiano di essere rigettate.

Le risorse non spese dovrebbero tornare ad essere investite per assicurare una maggiore equità sociale.

Ultime novità oggi pensione anticipata: Ue per Ape, precoci e opzione donna

Equità sociale che, a questo punto, non mirerebbe ad introdurre misure di pensione anticipata radicali, quali potrebbero essere la quota 41 e la quota 100 messe sul tavolo dai partiti che hanno avuto il maggior successo alle scorse elezioni politiche, ma attraverso perfezionamenti degli strumenti introdotti negli ultimi due anni. Anche alla luce del fatto che i meccanismi di flessibilità della pensione anticipata con Ape, precoci e opzione donna (non rinnovata nella scorsa legge di Bilancio), secondo gli studi fatti a Bruxelles, non conterrebbero sistemi di protezione verso i contribuenti più deboli.

La stessa pensione anticipata con Ape social non ha permesso di escludere, dal presentare domanda, i contribuenti con redditi più elevati rispetto a quelli appartenenti alle fasce deboli.

Pensione anticipata contributiva 2018: quale uscita e per chi

La questione pensione anticipata con quota 100 e quota 41 dovrà essere affrontata, nell'ottica dell'equità sociale, soprattutto valutando le future uscite dei contribuenti che abbiano carriere lavorative brevi, con interruzioni per disoccupazione e con bassi stipendi. In questo scenario, le proposte di M5S e Lega dovranno essere integrate con misure che vadano ad abbassare i criteri della pensione anticipata dei lavoratori del sistema contributivo.

Infatti, considerando che la maggior parte dei ricadenti in questo sistema siano, attualmente, nel pieno delle attività lavorative (lavoratori che abbiano iniziato a contribuire negli ultimi 22 anni, cioè dopo il 1° gennaio 1996), il vincolo attuale della pensione anticipata di importo di 2,8 volte l'assegno sociale costituirebbe un paletto che escluderebbe una buona fetta dei contribuenti. In base a questo parametro, è possibile già stabilire quale sia la propria uscita calcolandola dalla propria data di nascita e adeguandola ai rincari di età della riforma Fornero. Proprio in queste settimane si è appreso dal programma della Lega sulle pensioni, redatto da Brambilla, dell'ipotesi di abbassare detto quoziente a 1,5-1,6, in modo da ricomprendere, nella pensione anticipata del sistema contributivo, tantissimi contribuenti che abbiano avuto negli ultimi decenni interruzioni lavorative.