Un superministro per mettere mano alla riforma Pensioni targata Fornero e per gestire, tra gli altri, questioni importanti come il reddito di cittadinanza, il cavallo di battaglia del Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio pronto a formare il governo con la Lega di Matteo Salvini. E’ una delle ipotesi che circola con sempre più insistenza nelle ultime ore in vista delle nuove consultazioni al Quirinale.

Governo, Matteo Salvini e Luigi Di Maio oggi al Quirinale

Oggi pomeriggio il segretario federale del Carroccio e il capo politico dei pentastellati, oltre a comunicare ufficialmente i contenuti del cosiddetto contratto di governo, indicheranno al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il nome del presidente del Consiglio.

Ancora nulla di ufficiali, ma indiscrezioni stampa indicano come possibile premier Giuseppe Conte, già tra i possibili ministri indicati dal Movimento 5 stelle in campagna elettorale. Qualora conte dovesse davvero diventare il nuovo presidente del Consiglio, Matteo Salvini e Luigi Di Maio – secondo quanto riporta oggi l’agenzia di stampa Ansa – potrebbero comunque andare a Palazzo Chigi entrambi in qualità di vice premier, in modo da poter gestire meglio la presidenza del Consiglio insieme al premier.

Riforma pensioni e reddito di cittadinanza tra le priorità

Luigi Di Maio punta comunque a reggere quello che è stato ribattezzato dai media come un superministero. Dovrebbero essere accorpati, secondo questo ipotetico scenario, il ministero del Lavoro e quello dello Sviluppo economico.

Questo il superministero che dovrebbe formulare il reddito di cittadinanza, una delle priorità del Movimento 5 stelle, così come l’eliminazione della legge Fornero. La riforma pensioni del possibile governo giallo-verde prevede la quota 100 per tutti i lavoratori e la proroga di Opzione donna. Anche i lavoratori precoci, dunque, potrebbero andare in pensione a 59 anni con 41 anni di contributi.

L’investimento previsto, stando a quanto scritto nel contratto di governo definitivo, sarebbe di cinque miliardi di euro per le prime misure; mentre dovrebbero essere utilizzare le risorse disponibili – ovvero i risparmi calcolati dall’apposito contatore istituito due anni fa – per quanto riguarda la proroga di Opzione donna. Mentre Matteo Salvini punterebbe a diventare ministro dell’Interno per gestire altri temi ritenuti prioritari; ovvero politica per l’immigrazione e sicurezza.