Se qualcuno ieri durante il discorso di insediamento del nuovo governo da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte a palazzo Madama, sede del Senato, attendeva conferme su quota 100, quota 41 o opzione donna, sarà rimasto deluso. Infatti in materia previdenziale, l’unico passaggio degno di nota del neo premier ha riguardato le Pensioni d’oro che sono state messe sotto attacco, in maniera palese, da parte del nuovo esecutivo. Per il resto, un discorso che ha abbracciato altri temi caldi e molto popolari tra quelli previsti dal contratto di governo, tra i quali la flat-tax o dual-tax come viene definita.

L’incrocio tra minacce di taglio agli assegni d’oro e l’inserimento nel nostro ordinamento fiscale delle nuove aliquote fiscali, mettono in luce un'anomalia ben precisa, perché si tratta di due misure che rischiano di andare nella direzione opposta per quanto concerne la lotta alle pensioni superiori ai 5.000 euro.

Vitalizi e pensioni elevate

Ripetiamo, durante il discorso di Conte, l’attacco frontale alle pensioni d’oro e ai vitalizi dei parlamentari è stato diretto e preciso. Come riporta l’edizione odierna del quotidiano “Il Giornale”, il taglio medio che interesserà le pensioni sopra i 5.000 euro al mese sarà di circa 360 euro netti in meno. Secondo il quotidiano, sarebbero circa 30mila i pensionati che oggi l’Inps paga con quelle che possono benissimo essere considerate maxi pensioni e che saranno oggetto dei tagli di cui parlava ieri Conte.

Un taglio del 5% che verrebbe garantito dal ricalcolo contributivo totale dell’assegno che evidentemente non sarebbe consono ai reali contributi versati da questi “fortunati” pensionati.

Assegni salvati dalla doppia aliquota

Sempre traendo spunto da quanto enunciato da Conte, un’altra ormai nota misura che il nuovo governo intende varare è la flat-tax.

La doppia aliquota che andrebbe a ridurre quelle odierne che, per esempio, ne prevedono una media del 38%, significa certamente ridurre le tasse agli italiani, nello specifico l’Irpef. Su questo argomento, il quotidiano “Il Sole 24 Ore” pubblicato sempre oggi è altrettanto chiaro quando fa riferimento all’anomalia che scaturirebbe dall’applicazione della flat-tax al 15 o 20% alle pensioni d’oro precedentemente tagliate dall’altra misura prevista. Un autentico paradosso che il Sole 24 Ore mette in luce con tanto di esempi che dimostrano come le cifre di taglio paventato verrebbero del tutto o quasi annullate dalla nuova Irpef a due aliquote.