Deve ancora aprirsi il cantiere della riforma Pensioni ma già sono scoppiate le polemiche sulle misure da attuare e sui costi. Sulla questione previdenziale si sono espressi a più riprese in questi giorni i due vicepremier, Luigi Di Maio (ministro del Lavoro) e Matteo Salvini (ministro dell’Interno). Entrambi hanno confermato gli impegni assunti in campagna elettorale e nel contratto di governo che ha portato il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, quindi superamento della legge Fornero, quota 100, Opzione donna e Quota 41 per i precoci. Ha evitato di parlare di legge Fornero il presidente del Consiglio durante i suoi interventi al Senato e alla Camera per le dichiarazioni programmatiche e il voto di fiducia già espresso dai due rami dal Parlamento.

Governo Conte pronto a intervenire sulle pensioni

Al di là dei titoli, resta comunque da capire in che modo intende muoversi il governo, a partire dalla Quota 100. Varrà solo per chi ha già compiuto 64 anni e quindi dovrà avere almeno 36 anni di contributi? Da sciogliere anche i nodi sulla Quota 41 per i lavoratori precoci per andare in pensione con quarantuno anni di anzianità contributiva a prescindere dall’età anagrafica. Proposta su cui l’esecutivo sarebbe pronto a investire cinque miliardi di euro, secondo quanto messo nero su bianco nel contratto del cosiddetto “governo del cambiamento”. Come riporta l’agenzia di stampa Ansa dando conto delle previsioni di altri studi, questi interventi potrebbero invece costare fino a nove miliardi.

Altra cosa, comunque, rispetto all’abolizione della legge Fornero tanto sbandierata in campagna elettorale. Sono "lontane dalle promesse" le proposte sulla previdenza di cui hanno parlato in questi giorni Di Maio e Salvini, così la pensa l’autrice della riforma pensioni tra le più contestate di sempre, l’ex ministro del Lavoro e della Politiche sociali Elsa Fornero.

Quota 100 e Opzione donna nella riforma pensioni

Lega e M5s hanno parlato sempre di abrogazione della Fornero, ora le intenzioni pare siano altre, quelle di “modificarla”, “superarla”, “correggerla”, “stopparla”, ma non abolirla. In ogni caso promesse "poco responsabili" secondo Elsa Fornero, secondo la quale così facendo si penalizzano ulteriormente i giovani, già duramente penalizzati in questi anni dalla crisi, spostando risorse ingenti sulla parte anziana del Paese.

“Pensiamo a una quota 100 – ha spiegato all’Ansa Alberto Brambilla, esperto di pensioni ed estensore della proposta del Carroccio - con 64 anni almeno di età e l'utilizzo – ha puntualizzato - al massimo di due anni di contributi figurativi”. Misure, che secondo le previsioni, potrebbero costare pure “meno di cinque miliardi”, ha detto Brambilla. Di certo quella della riforma pensioni è una partita importante per il governo gialloverde, stando alle ultime dichiarazioni dei vicepremier dovrebbe essere una priorità, è apparso un po’ prudente sul punto il premier che ha ricevuto al fiducia del Parlamento.