Difende il decreto dignità definendo "prive di plausibilità! le stime che parlano di una possibile perdita di 8mila posti di lavoro e sottolinea che l’abolizione dei vitalizi per gli ex parlamentari rappresenta una misura di giustizia sociale. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, fa sentire la propria voce sulle polemiche scoppiate in questi giorni tra i ministri Luigi Di Maio (Lavoro e Sviluppo economico), Matteo Salvini (Interno) e Giovanni Tria (Economia e Finanze) e il presidente dell’Inps Tito Boeri a proposito delle stime allegate dalla Ragioneria generale dello Stato alla relazione sul Decreto Legge che si appresta oggi a cominciare il suo iter parlamentare per la conversione in legge.
Il presidente del Consiglio: 'Con il decreto dignità lavoro più stabile'
Il DL "mira a combattere il precariato – ha detto il premier in un’intervista al Tg1 - e a contrastare l'abuso di contratti a tempo determinato”. Contesta le previsioni che ritengono che le nuove norme porteranno alla scomparsa di circa 8.000 posti di lavoro. “Le premesse che parlano di aumento di disoccupazione – ha sottolineato Conte - mi sembrano destituite di plausibilità". Secondo il premier gli incentivi previsti dal decreto dignità aiuteranno a contrastare il precariato e porteranno un’occupazione più stabile. “In realtà – ha detto il presidente del Consiglio - bisogna tener conto di quelli che saranno i meccanismi incentivanti in modo – ha specificato - da convertire i contratti a tempo determinato a tempo indeterminato”.
Sistema per favorire la conversione dei contratti a tempo indeterminato
In attesa che approdi nelle competenti commissioni parlamentari il disegno di legge per il taglio alle Pensioni d’oro, il premier torna a parlare dei vitalizi. Alla domanda se teme i ricorsi annunciati dagli ex parlamentari, Conte ha risposto “non saprei”.
Ma sull’abrogazione dei vitalizi in generale “quel che è certo – ha detto il premier - è che si tratta di una misura di equità sociale che mira a eliminare un privilegio – ha sottolineato - che la classe parlamentare si era riservata nel corso del tempo”. Una misura di giustizia sociale, dunque, secondo il capo del cosiddetto “governo del cambiamento”.
“Da oggi i parlamentari – ha concluso Conte nell’intervista rilasciata al Tg1 - sono uguali a tutti i cittadini per quanto riguarda il trattamento pensionistico”. Il prossimo passo in materia di tagli ai privilegi, come ampiamente annunciato dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, sarà il taglio delle pensioni d'oro il cui ddl dovrebbe arrivare questa settimana nelle competenti commissioni parlamentari a meno di un nuovo rinvio.