Sulla riforma delle Pensioni, il Partito democratico incalza il Movimento 5 Stelle di Di Maio e la Lega di Salvini proponendo l'uscita anticipata con quota 100 con un anno di sconto rispetto alla proposta contenuta nel "Contratto di Governo". Le proposte dei "Dem" prevedono anche la reintroduzione dell'opzione donna e l'allargamento della quota 41 a tutti i lavoratori precoci, intesa come anzianità di contributi a prescindere dall'età di uscita. Nella conferenza stampa di presentazione del pacchetto sul lavoro e sul welfare dello scorso 26 giugno dei "Laburisti Dem", alla presenza di Cesare Damiano e dell'ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il Pd rilancia sulla necessità di superare la legge Fornero, tema centrale dei due partiti attualmente al Governo, ma intervenendo anche su quel "meccanismo infernale dell'aspettativa di vita" (così definito da Cesare Damiano), sulle uscite con Ape social (rendendole strutturali) e sulla necessità di arrivare alla nona legge di Salvaguardia per i contribuenti esodati.

Pensione anticipata a quota 100: per il Pd uscita dai 63 anni, come per Ape social

La posizione del Pd sulle ipotesi di riforma delle pensioni della Lega e del M5S sono molto critiche: la pensione anticipata a quota 100 dovrà trovare le necessarie coperture finanziarie già dalla legge di Bilancio 2019, traguardo non facile da raggiungere. "Continuare a sbandierare la quota 100 senza precisare quali saranno gli addenti, ovvero l'età e i contributi - si legge nel documento presentato al termine della conferenza stampa - non significa assolutamente nulla. Se fosse confermata l'età minima di uscita a 64 anni, come ipotizzato in queste ultime settimane, non solo non si produrrebbe il superamento della riforma Fornero, ma i contribuenti avrebbero maggiore convenienza a ripiegare sull'Ape social e volontaria, con un numero ben più ristretto di anni di contributi (36 per la social che diventano 30 per i disoccupati e portatori di handicap, 28 per le donne con due figli e 20 per la volontaria)".

Sulla base di questo ragionamento, il Partito democratico fa una richiesta precisa: le pensioni con quota 100 dovranno avere come età di partenza i 63 anni. Rendendo strutturale anche le due formule di anticipo pensionistico Ape, i contribuenti potranno avere un ventaglio di alternative per andare in pensione anticipata.

Proroga opzione donna, precoci quota 41 e aspettativa di vita: proposte Dem riforma pensioni

Le proposte di riforma delle pensioni del Pd non si fermano alla quota 100 e alla riproposizione dell'anticipo pensionistico Ape. Infatti, la legge Fornero ha continuato negli anni a produrre contribuenti esodati ai quali dovrebbe essere data la possibilità di andare in pensione con la nona, e definitiva, legge di Salvaguardia.

Sulle pensioni delle lavoratrici, il Partito democratico vorrebbe riprendere la proroga dell'opzione donna, interrotta con la legge di Bilancio 2018, facendosi carico di portare sul tavolo delle trattative del Governo per la riforma delle pensioni le richieste di uscita anticipata anche oltre il 31 dicembre 2015. Laddove il Pd non è arrivato negli anni di Governo, i Laburisti Dem vorrebbero riparare con le proposte di legge da presentare dall'altra parte, dall'opposizione: è necessario allargare la pensione con quota 41 per tutti i precoci, a prescindere dall'età di uscita ed evitare che il meccanismo dell'aspettativa di vita continui ad aumentare l'età delle pensioni di vecchiaia fino ad arrivare ai 70 anni calcolati per le uscite di metà di questo secolo.