Questa volta le ipotesi di uscita con le Pensioni anticipate a quota 100 e a quota 41 dei precoci arrivano direttamente dall'Inps: entrambe le misure, combinando età e contributi, porterebbero alla pensione tra i 258 e i 751 mila pensionamenti anticipati già a partire dal 2019. L'entità delle uscite dipenderebbe dall'eventualità di introdurre entrambe le misure a partire dal prossimo anno, la quota 41 dei precoci e la quota 100, eventualmente applicando a quest'ultima il requisito dell'età minima dei 64 anni. Secondo quanto riporta Il Messaggero, gli oneri della riforma delle pensioni del nuovo Governo Conte, con i provvedimenti del "Contratto" del M5S e della Lega, costerebbero dai 4 ai 14 miliardi di euro all'anno a seconda della "generosità" delle uscite anticipate.

Quota 41 dei precoci e quota 100: le cifre di uscita delle pensioni anticipate

Piccole oscillazioni nell'attuazione delle pensioni anticipate a quota 100 e a quota 41 per i lavoratori precoci si tradurrebbero in miliardi di spesa statale. La forbice degli oneri è stata indicata dal Presidente dell'Inps, Tito Boeri che, proprio sul portale dell'ente previdenziale, ha riportato una nota dove viene indicato, per ciascun anno, l'esborso previsto. Pertanto, nell'ipotesi meno generosa, ovvero quella dell'adozione della quota 100 solo al compimento dei 64 anni e l'esclusione della quota 41 dei precoci, la spesa previdenziale annua ammonterebbe a 4,6 miliardi di euro. Tuttavia, la maggiore previsione dei lavoratori in uscita farebbe incrementare la spesa pensionistica dei prossimi anni: progressivamente si salirebbe agli 8 miliardi di euro previsti per la sola quota 100 nel 2028.

Proprio da qui a 10 anni, il numero dei lavoratori che lascerebbero il lavoro potrebbe oscillare tra 258 e 450 mila unità. Queste cifre si incrementerebbero nel caso di adozione di ulteriori misure previdenziali allo studio del Governo per la riforma delle pensioni.

Pensioni precoci e quota 100 dal 2019, spesa secondo i dati Inps

Infatti, aggiungendo alla quota 100 anche le pensioni dei precoci a quota 41, nel 2019 le uscite salirebbero a 596 mila con una spesa di 11 miliardi e 600 milioni di euro. Tale spesa sarebbe destinata a salire di anno in anno fino a toccare i 18 miliardi e 300 milioni nel 2028.

L'ipotesi più generosa, quella richiesta a gran voce dai 60enni di oggi, ovvero la quota 41 per tutti e la quota 100 senza vincoli di età comporterebbe una spesa annua a salire dai 14 miliardi e 400 milioni del 2019 ai circa 21 miliardi del 2028. In tutto, il conto per i prossimi dieci anni sarebbe, secondo l'Inps, salatissimo: per le pensioni con le quote d'uscita si arriverebbe a spendere 190 miliardi di euro, con incrementi fino al 2030, per poi registrare una diminuzione negli anni successivi fino al risparmio calcolato solo intorno al 2040.