I requisiti riguardanti l'età di uscita per le Pensioni di vecchiaia o per le pensioni anticipate rimarranno invariati dal 2019 al 2022, per ben quattro anni. E' la novità degli ultimi giorni delle pensioni rientranti nel meccanismo dell'aspettativa di vita calcolata dalla riforma Fornero che prevede adeguamenti, in passato triennali, in futuro biennali, delle età di uscita per andare in pensione di vecchiaia o in pensione anticipata. Secondo le previsioni della Ragioneria dello Stato, infatti, il requisito della vecchiaia rimarrà stabile a 67 anni (lo scatto è previsto dal prossimo 1° gennaio 2018) fino al 31 dicembre 2022.

Dunque, il gradino di cinque mesi previsto al termine del 2018 rimarrà poi in vigore per 48 mesi.

Pensioni quota 100, quota 41 precoci e opzione donna: alternativa alla riforma Fornero

Lo stesso meccanismo riguarderà anche le pensioni anticipate con i soli requisiti di versamenti previdenziali e le uscite con pensione anticipata dei lavoratori ricadenti nel meccanismo interamente contributivo, ovvero i lavoratori dal 1996. La notizia è riportata dal quotidiano Il Messaggero che riprende i calcoli della Ragioneria dello Stato secondo i quali si salterà lo scalino dell'adeguamento delle pensioni alla speranza di vita in precedenza previsto per il 1° gennaio 2021. Tuttavia, gli aumenti della speranza di vita andranno ad incidere nei bienni successivi, con incrementi delle età di uscita, sia per le pensioni di vecchiaia che per le pensioni anticipate, tornando a salire dal 1° gennaio 2023 di tre mesi ogni due anni.

Pertanto, mentre il Governo del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio e della Lega di Matteo Salvini si preparano ad affrontare il tavolo della riforma delle pensioni con la quota 100, la proroga dell'opzione donna e l'eventuale rinvio della quota 41 in revisione per i lavoratori precoci dal prossimo anno, parallelamente le pensioni di vecchiaia e le pensioni anticipate disciplinate dalla riforma Fornero rimarrebbero in vigore con le proprie regole e i propri andamenti in funzione della speranza di vita.

Tuttavia, l'adeguamento dei requisiti pensionistici della Fornero tocca anche i parametri di uscita della quota 41 dei precoci: senza interventi del Governo, infatti, la quota 41 si aggiornerà dal 1° gennaio 2019, a 41 anni e 5 mesi di contributi, indipendentemente dall'età di uscita, ma pur sempre all'interno dei vincoli introdotti dai precedenti Governi.

Pensioni anticipate e pensione di vecchiaia: dal 2019 al 2022 requisiti uscita invariati

Sulla base degli aggiornamenti all'aspettativa di vita della Ragioneria dello Stato, abbiamo calcolato in maniera esclusiva la maturazione della pensione di vecchiaia a partire dal 2018 al 2032, con la possibilità di verificare la propria uscita semplicemente dalla data di nascita. Infatti, se fino al 31 dicembre prossimo i lavoratori potranno andare in pensione all'età di 66 anni e sette mesi e, dunque, se la loro nascita dovesse essere non oltre il 31 maggio del 1952, dal 1° gennaio 2019 si uscirà cinque mesi dopo, all'età di 67 anni. Il requisito di uscita per la pensione di vecchiaia sarà verificato nell'intero anno per i contribuenti la cui data di nascita dovesse essere non oltre il 31 dicembre del 1952.

Nel 2020, nel 2021 e nel 2022, stando alle aspettative di vita sulle pensioni della Ragioneria di Stato, l'età di uscita rimarrà costante a 67 anni: pertanto, per il 2020 si potrà andare in pensione se la propria data di nascita non dovesse superare il 31 dicembre del 1953, nel 2021 usciranno i nati entro la fine del 1954 e nel 2022 i nati entro il 31 dicembre del 1955.

Pensione vecchiaia: requisiti uscita dal 2019 al 2032

Le pensioni di vecchiaia, oltre alle pensioni anticipate, torneranno ad aggiornarsi nei due anni successivi, ovvero nel 2023 e nel 2024: in quel biennio saranno richiesti 67 anni e tre mesi per la vecchiaia e potranno uscire, rispettivamente, i nati entro il 30 settembre 1956, per il primo anno, e i nati entro fine settembre del 1957 per il secondo.

Nel 2025 e 2026 la pensione di vecchiaia potrà raggiungersi tre mesi dopo, a 67,6: potranno uscire, rispettivamente, i nati entro il 30 giugno 1957 e 1958. Ancora tre mesi di aumento nel biennio successivo, il 2027-2028: a 67 anni e 9 mesi potranno andare in pensione i nati entro il 31 marzo 1960 e 1961. Nel 2029 e 2030 si raggiungeranno i 68 anni per la pensione di vecchiaia: occorrerà considerare che si sia nati entro il 31 dicembre del 1961 e del 1962. Infine, nel 2031 e 2032 l'aumento previsto sarà di solo un mese: a quota 68,1 potranno andare in pensione i nati entro il 30 novembre 1963 e 1964.