Capitolo Pensioni, sui principali media e sui social network continua a tener banco la nuova riforma previdenziale che dovrebbe prevedere l’introduzione dell'uscita anticipata quota 100 e il probabilissimo addio all'Ape (anticipo pensionistico) sociale e volontario.

Pensioni anticipate Inps, quota 100 potrebbe non essere una semplice somma

A quanto sembra, nonostante quanto detto durante la propaganda elettorale da alcuni partiti, la quota 100 non sarà introdotta come una semplice operazione matematica. Ad esempio non basterà avere 62 anni di età e 38 di contributi per poter accedere alla quiescenza.

Il risultato della somma sarebbe 100 (età anagrafica + età contributiva) ed è questo il vero senso di quota 100, ma molto probabilmente verranno inseriti dei paletti. Su questa tema Cesare Damiano è tornato a dire la sua ed ha spiegato di essere assolutamente favorevole alla quota 100, ma solo ed esclusivamente se attorno ad essa non si celeranno trucchi che potrebbero danneggiare ulteriormente i futuri pensionandi. Il riferimento è ovviamente al paletto dei 64 anni, gli anni di contributi figurativi massimi utilizzabili (2/3) per formare il montante quota 100 e l’eventuale ricalcolo contributivo dal 1996, che porterebbe i lavoratori ad accedere sì alla pensione qualche anno prima, ma a fronte di un assegno più basso.

Riforma pensioni, Damiano: ok a quota 100 e 41, ma senza trucchi

L’onorevole del partito democratico Cesare Damiano, intervistato dal sito 'pensionipertutti' si è detto favorevole alle misure di uscita anticipata che possono garantire maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori, in particolare Damiano ha dato il suo personale ok alla quota 41 per i precoci senza limiti anagrafici e anche alla quota 100 purché sia senza trucchi.

Poi spiega che con la legge di bilancio il Governo dovrà passare ai fatti dopo tanta propaganda e sarà dunque costretto a scoprire le carte e a fare i conti anche con le scarse risorse a disposizione.

Infatti, per la sola quota 100 (stando alle stime Inps) serviranno almeno 8 miliardi di euro ed al più 20. Anche nel caso migliore, dice Damiano, sono comunque molti soldi.

Ora il dubbio è che per far quadre i conti - fa intendere tra le righe Damiano - si possa pensare di mettere in campo sì le proposte annunciate ma con dei trucchi, che limiterebbero e di molto la platea degli aventi diritto. Si pensi solo alla quota 100 dai 64 anni. Già solo questo - prosegue Damiano - sarebbe fortemente penalizzante in quanto verrebbe richiesto un anno in più rispetto ai 63 anni dell’attuale Ape sociale.

Pensioni, Damiano: 'Non sopprimere Ape sociale e no al ricalcolo col contributivo dal 96'

Cesare Damiano, parlando di pensioni anticipate, ha recentemente affermato: "Bisogna evitare che l’Ape venga soppressa altrimenti si provocherebbe un danno notevole a chi appartiene alle categorie dei lavori gravosi”.

Poi, sulle ultime dichiarazioni di Brambilla (esperto previdenziale della Lega) relative al ricalcolo dell’assegno col contributivo dal '96, si è detto fortemente contrario: “Far accedere alla pensione con quota 100 non può significare il ricalcolo retroattivo dell’assegno, sarebbe un taglio importante”. Inoltre, parlando della possibilità che possano venire conteggiati solo 2/3 anni figurativi nel montante necessario al raggiungimento della somma 100, l'onorevole del PD ha spiegato: “Se si dovessero prendere in considerazione soltanto una parte dei contributi figurativi versati, sarebbe un altro fattore di limitazione e di discriminazione".