Le ultime novità sulle pensioni ad oggi 31 agosto 2018 vedono crescere il dibattito riguardante il taglio degli assegni più alti, una misura sulla quale sembra mancare un accordo anche all'interno della stessa maggioranza. Dal Partito Democratico si definisce il sistema di ricalcolo retroattivo ipotizzato nel Ddl depositato alla Camera come una scempiaggine, ma anche dalla stessa area leghista della maggioranza sono emerse preoccupazioni al riguardo. La risposta pentastellata non si è fatta però attendere, ricordando che in proposito è stato preso un impegno all'interno del contratto di governo.
Nel frattempo, emergono le prime ipotesi in merito alla persona che dovrà sostituire il Presidente dell'Inps Boeri alla fine del mandato, che scadrà il prossimo febbraio.
Damiano (PD): il ricalcolo retroattivo è una scempiaggine
L'ex Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano ha commentato il recente studio prodotto dal Professor Brambilla in merito al DDL presentato alla Camera sul taglio alle pensioni d'oro tramite ricalcolo retroattivo. "Era ora che tornasse il buonsenso" ha spiegato l'esponente democratico, associandosi alle perplessità dimostrate. "È auspicabile che si alzi un coro di voci, forte e risoluto, contro la scempiaggine demagogica del ricalcolo retroattivo: sia che si tratti di contributi che di età pensionabile.
Non c’è nulla di più rischioso e iniquo: se passa questo principio, la barriera dei 4mila euro mensili sarà rapidamente sfondata". Damiano si è quindi detto favorevole ad un contributo di solidarietà, un provvedimento che avrebbe il vantaggio di aver già ottenuto in passato il via libera della Corte Costituzionale.
D'Uva: le pensioni d'oro saranno tagliate senza pietà
Nonostante le critiche in arrivo dall'opposizione ed anche dalla stessa maggioranza, dal Movimento 5 Stelle si insiste sull'intervento riguardante il taglio degli assegni. "Le pensioni d'oro saranno tagliate senza pietà. Il tetto dei 4mila euro è la pietra angolare del testo di legge.
Non c'è alcuna necessità di rivedere quel tetto al rialzo e non sarebbe giusto nei confronti di chi percepisce oltre 10 volte meno", ha spiegato il Capogruppo alla Camera del Movimento Francesco D'Uva, ricordando che il provvedimento è presente all'interno del contratto di Governo ed è stato già depositato alla Camera, visto che "la proposta di legge è firmata dal sottoscritto e dal capogruppo della Lega Riccardo Molinari".
Inps: l'ipotesi Tridico dopo la fine della Presidenza Boeri
Le ultime indiscrezioni riguardanti la prossima Presidenza Inps rilanciano l'ipotesi di Pasquale Tridico alla guida dell'istituto previdenziale pubblico. Secondo quanto riporta AdnKronos, l'esponente pentastellato potrebbe sostituire l'attuale Presidente Boeri alla fine del mandato, in scadenza a febbraio 2019.
D'altra parte, la posizione appare chiaramente ambita nel contesto sottogovernativo, visto il ruolo chiave nella gestione del welfare e della previdenza a livello operativo. Non sorprende quindi che secondo l'agenzia di stampa, per la stessa posizione si parla anche dell'esperto di previdenza d'area leghista Alberto Brambilla, il quale è emerso nelle scorse settimane per le proprie posizioni sulla quota 100 dai 64 anni e sulla necessità di trovare dei parametri compatibili tra flessibilità e tenuta dei conti pubblici.
Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su welfare e previdenza riportate nell'articolo.