Le ultime novità sulle Pensioni al 24 settembre 2018 vedono tenersi oggi un Consiglio dei Ministri decisivo in merito alla ricerca di una quadra sui conti ed alla definizione delle proiezioni tecniche da inserire all'interno della NaDef. Il Premier Conte ha preso posizione a tal proposito rilasciando nuove dichiarazioni, nelle quali spiega di non promettere miracoli, ma di voler avviare degli interventi coraggiosi. Nel frattempo cresce anche il pressing degli esponenti giallo - verdi sul Ministro dell'Economia Tria per il superamento della soglia del 2% nel deficit, mentre dalle ultime indiscrezioni di stampa si prospettano penalizzazioni per la quota 100 tra il 5% ed il 15% del futuro assegno.

Infine, dall'opposizione emergono nuovi dubbi in merito alla sostenibilità delle promesse elettorali ed al loro effettivo inserimento in Manovra.

Conte richiama una Manovra 2019 coraggiosa

Il Premier Giuseppe Conte è tornato ad intervenire sulla delicata discussione della Manovra, spiegando quale sarà l’atteggiamento adottato dal Governo. La nuova legge di bilancio 2019 “non deve essere miracolosa, ma utile al Paese, coraggiosa, seria, razionale, ben costruita” ha quindi spiegato rientrando da New York, specificando che desidera proseguire oltre le polemiche. “Vogliamo fare una manovra nell’interesse di tutti, realizzeremo tutti i punti significativi del programma annunciato ai cittadini, scrivendoli nel contratto di governo” ha quindi proseguito il Presidente del Consiglio.

Una posizione che vede quindi confermare tanto l’avvio del reddito di cittadinanza quanto il superamento della legge Fornero. Certo, al momento restano ancora indefiniti i contorni sui criteri effettivi di fruizione delle misure, ma anche per questi dettagli ormai non resta che attendere il termine della settimana (quando diventerà disponibile la NaDef).

Pensioni anticipate e reddito di cittadinanza: il pressing sul Ministro Tria

Nel frattempo tra M5S e Lega si rafforza l'asse per il superamento del deficit al di sotto del 2%, un limite indicato dal Ministro dell'Economia Tria che potrebbe mettere in difficoltà il contemporaneo avviamento del reddito di cittadinanza e della nuova flessibilità previdenziale.

I leader di entrambi gli schieramenti hanno preso posizione nelle scorse ore in merito alla necessità di superare gli attuali vincoli di bilancio, in modo da reperire almeno 15 miliardi di euro per far decollare le misure. La questione sarà comunque affrontata nei nuovi vertici che si terranno tra oggi e domani, mentre allo stesso tempo si intensificherà anche il confronto con i tecnici europei. Il Consiglio dei Ministri odierno sarà ovviamente centrato sulla questione e proprio per la sua delicatezza il Premier Conte ha voluto imprescindibilmente essere presente, nonostante l'intervento tenutosi nel week end presso l'Onu.

Uscite anticipate, ipotesi di taglio dell'1-1,5% l'anno dalla pensione di vecchiaia

Dal Corriere della Sera arrivano invece nuovi dettagli in merito ai possibili tagli che potrebbero essere applicati per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni di età (ovvero la data dell'uscita di vecchiaia). Secondo quanto indica il quotidiano, il provvedimento potrebbe essere pensato per supportare le uscite flessibili attraverso l'alleggerimento dei costi delle misure, a partire da un'età che per la quota 100 si aggirerebbe attorno ai 63-64 anni. In questo caso, verrebbe applicata una riduzione della futura pensione attorno al 5%. Una ulteriore ipotesi prevede invece di applicare il ricalcolo contributivo a partire dai versamenti successivi al 1995.

In questa seconda eventualità i costi del provvedimento diverrebbero ancora meno onerosi, ma con il contraltare di un assegno che vedrebbe riduzioni a doppia cifra (fino ad un massimo del 15%).

Leonardi: con deficit all'1,6% non c'è spazio per reddito di cittadinanza, flat tax o pensioni

"Tria vuole un deficit attorno a 1.6% che è il massimo che la Commissione Europea è disposta a concedere ed è il livello che non farebbe ulteriormente aumentare il rapporto debito su PIL. Ma con il deficit a questo livello o di poco superiore non c'è lo spazio per fare interventi incisivi su reddito di cittadinanza, flat tax o pensioni". Ad affermarlo è Marco Leonardi, che già negli scorsi mesi aveva messo in guardia sulle difficoltà di trovare la quadra delle risorse all'interno della prossima legge di bilancio.

Secondo l'economista, le ipotesi giornalistiche sulla quota 100 non spiegano in che modo l'esecutivo punta a coprire un provvedimento tanto oneroso sui conti, visto che non è possibile ricorrere al deficit e che garantire la flessibilità per un solo anno "sarebbe davvero una beffa".