Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 28 settembre 2018 vedono arrivare l'accordo della maggioranza in merito al rapporto tra deficit e pil (fissato al 2,4%), un passaggio fondamentale per capire quale sarà lo spazio utile da dedicare alle misure di flessibilità previdenziale e di welfare da inserire nella prossima Manovra. Nel frattempo dall'esecutivo arrivano commenti improntanti alla fiducia, all'interno dei quali si conferma l'intenzione di dare priorità ai cittadini. Continua però a rimanere in essere l'incognita dei mercati finanziari, visto che un simile ricorso al deficit era da molti inatteso (si è parlato spesso di non superare la soglia del 2% di deficit), pertanto l'attenzione degli operatori economici si dirige ora sui mercati finanziari.

Pensioni e LdB 2019: accordo trovato al 2,4% del rapporto tra deficit e pil

Si è sbloccata nella tarda serata di ieri la difficile discussione tenutasi in merito alla portata della legge di bilancio 2019. L'intesa raggiunta prevede un rapporto deficit/pil fissato al 2,4%, grazie al quale sarà possibile avviare contemporaneamente sia il reddito di cittadinanza che la flessibilità previdenziale. Il focus si sposta ora sui requisiti di accesso alle misure, visto che le cifre in gioco cominciano ad essere maggiormente definite. Si parla infatti di 10 miliardi di euro destinati ai nuovi assegni di welfare (con il coinvolgimento di circa 6,5 milioni di persone), mentre sulle pensioni si rende maggiormente concreta la quota 100 con una platea di 400mila persone.

In questo modo si darà il via al "superamento della legge Fornero" e "chi ha lavorato una vita può finalmente andare in pensione, liberando i posti di lavoro per i nostri giovani, non più costretti a lasciare il nostro paese per avere un’opportunità" ha dichiarato a caldo il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

Fraccaro: per la prima volta la priorità va ai cittadini

Secondo il Ministro per i rapporti con il Parlamento la giornata di ieri ha rappresentato una svolta storica per il Paese, visto che "per la prima volta viene approvata una manovra del popolo che dà la priorità ai bisogni dei cittadini". In base a quanto ha indicato Riccardo Fraccaro, l'intesa raggiunta al 2,4% di deficit sarà infatti in grado di rilanciare sia la crescita che la stabilità del Paese.

"Le misure che abbiamo varato consentiranno di abbattere la povertà" ha quindi proseguito l'esponente del Governo, ricordando l'avvio del reddito e delle pensioni di cittadinanza, oltre che il superamento della legge Fornero e lo stanziamento ad hoc per chi è stato vittima delle banche.

L'allarme dei mercati: rischio spread a 400

Nella serata di ieri è arrivato però anche un nuovo allarme dai mercati finanziari sul rischio di crescita dello spread nel caso in cui la Manovra avesse raggiunto elevati rapporti tra deficit e pil. In particolare, l'Huffington Post ha riportato le dichiarazioni rilasciate dal Presidente dell'Assiom Forex Luigi Belluti, secondo il quale qualora il rapporto avesse raggiunto la forchetta del 2,3-2,5% "arriveremmo a uno spread pari a 300 punti, che poi sbanderebbe direttamente a 400 senza passare per punti in mezzo" e questo potrebbe risultare "l'inizio della fine e l'arrivo della troika" sebbene "non è la mia previsione".

L'operatore di mercato ricorda inoltre che la situazione si farebbe complicata anche per molti istituti bancari, visto che si troverebbero davanti alla prospettiva di nuovi aumenti di capitale. Non stupisce quindi che gli occhi degli istituzionali siano ora puntati sui mercati finanziari, dai quale si attende di vedere quale sarà il riscontro alle prime certezze sulla nuova legge di bilancio.