Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 27 settembre 2018 vedono confermare le stime di crescita del rapporto deficit pil, che potrebbe arrivare a superare il 2% al fine di confermare il superamento della legge Fornero e di avviare il redditto e le pensioni di cittadinanza. Una prospettiva che rischia però di scontrarsi internamente con i propositi del Ministro dell'Economia ed esternamente con i mercati e le istituzioni europee. Nel frattempo l'ex Ministro del Lavoro Elsa Fornero scende in campo per difendere Tria, mettendo le mani avanti sul possibile sviluppo di una nuova crisi simile a quella già avvenuta nel 2011.

Mentre dal Parlamento arrivano importanti aggiornamenti rispetto al taglio degli assegni d'oro, che però non dovrebbe prevedere un vero e proprio meccanismo di ricalcolo contributivo.

Riforma pensioni, intesa per rapporto tra deficit e pil al 2,4%

La prossima legge di bilancio potrebbe spingere il rapporto tra deficit e pil al 2,4%. È quanto emerge dagli ultimi confronti tra Lega e Movimento 5 stelle in merito al reperimento delle risorse utili per sostenere le riforme promesse in campagna elettorale, a partire dal superamento della legge Fornero e dall'avvio del reddito e delle pensioni di cittadinanza, oltre che della flat tax. La palla ora passerebbe al Ministro dell'Economia Giovanni Tria, sul quale sono cresciute le pressioni per un allentamento della rigidità dei conti nelle ultime settimane.

Non è un caso se lo stesso riteneva la soglia da centrare stimata al di sotto del 2%. Tria ha spiegato ieri di aver scelto di fare il Ministro nell'interesse della nazione e non di altri. Insomma, la questione al momento continua a mantenere dei margini d'incertezza, se non altro perché a pesare su questo scenario vi sarebbe anche la possibile reazione negativa dei mercati.

La difesa del Ministro Tria da parte di Elsa Fornero

Sul rischio che internamente al Governo si arrivi ad un redde rationem per la sostenibilità dei conti è tornata ad intervenire anche Elsa Fornero, che ha difeso l'attuale Ministro dell'Economia. "Se il ministro Tria dovesse dimettersi saremmo allo sbando. Anche nei momenti difficili ci sono persone in cui si può riporre fiducia e Tria è uno di questi perché esprime concretezza e saggezza in un governo che sembra aver perso la bussola".

L'ex Ministro del Lavoro ultimamente si è scagliata in particolare contro le pressioni effettuate per un cambiamento sulle attuali regole di quiescenza ed i rischi connessi in merito alla possibile perdita di fiducia da parte dei mercati. "Le proposte di riforma del governo rappresentano una contro riforma che riporta indietro le lancette dell'orologio come se non avessimo vissuto la grande crisi finanziaria del 2011", ha quindi concluso.

Tagli agli assegni d'oro, situazione tecnica non prevede ricalcoli contributivi

Sul taglio agli assegni d'oro l'analisi tecnica in arrivo dal Servizio Studi della Camera sottolinea che il meccanismo sottostante della legge in corso d'approvazione non prevede un ricalcolo contributivo, ma si baserà esclusivamente sull'età di uscita dal lavoro.

All'interno del dossier si spiega quindi che il tentativo di ovviare alle storture del sistema previdenziale si slegherà dai contributi versati e vedrà aumentare la penalizzazione a seconda di quanto prima si sarà ottenuta la quiescenza. In questo senso, non si faranno differenze tra chi ha versato più contributi nonostante abbia lasciato il lavoro prima (ad esempio perché lavoratore precoce). Se sarà approvato in questo modo, il nuovo taglio non prevederà quindi un vero e proprio ricalcolo sulla base dei versamenti effettivi.