Il reddito di cittadinanza che ha fatto parlare tanto negli ultimi mesi diventerà presto realtà dal prossimo marzo 2019. Pertanto, entro marzo 2019, i centri per l'impiego dovranno essere pronti ad accogliere le domande e l'Inps ad erogare il contributo ai cittadini. Al momento, al 5 ottobre 2018, sono previsti dei paletti per il reddito di cittadinanza, uno dei quali è la proprietà o meno della casa. Infatti, secondo il Vicepremier Luigi Di Maio, il reddito di cittadinanza dovrebbe esserci anche per i proprietari di un appartamento, magari ereditato dai genitori defunti, ma con un'importo più basso.

Il reddito sarà erogato con un normale bancomat e non ci sarà quindi nessuna reddito di cittadinanza card che. secondo Di Maio, sarebbe umiliante per chi la utilizza. L'erogazione tramite bancomat non permetterà tuttavia di utilizzare i soldi accreditati in spese "immorali". Dove per "immorali" Di Maio intende, per esempio, il consumo di alcol e sigarette o il gioco d'azzardo. Vediamo maggiori dettagli a riguardo.

Reddito inferiore per i proprietari di casa

Innanzitutto, precisiamo i tre criteri per ottenere il reddito:

  • cittadinanza italiana oppure, essere residenti e lavorare in Italia da almeno dieci anni,
  • povertà reddituale ovvero percepire un stipendio inferiore ai 780 euro (soglia di sopravvivenza di una persona),
  • patrimoniale:

in altre parole l'Isee dovrà essere inferiore a 9.300 euro circa.

Molti cittadini si chiedono come funzionerà l’erogazione reddito di cittadinanza per gli intestatari di una casa. In linee generali, ai proprietari di una casa dovrebbe essere decurtato il cosiddetto affitto imputato, ovvero il calcolo del valore dell’ipotetica spesa sostenuta per l’affitto della casa di proprietà in cui si vive.

L'ipotesi del Vicepremier di Luigi Di Maio sarebbe sottrarre al sussidio una somma che va da 280 a 400 euro, a seconda della composizione del nucleo familiare. Il reddito di cittadinanza potrebbe quindi scendere fino a soli 380 euro mensili. Chi farà carte false e mentirà per ottenere il sussidio rischierà fino a sei anni di prigione.

Va tenuto conto infine che il reddito agisce come un'integrazione: se una persona ha, per esempio dei lavoretti part time, e guadagna 400 euro al mese, ne otterrà altri 380, arrivando così ai 780 euro mensili, calcolati come soglia media per non finire nella fascia di povertà. Chi riceverà il sussidio dovrà impegnarsi in corsi di formazione e lavori socialmente utili. Non potrà inoltre rifiutare più di tre offerte di lavoro giudicate congrue, altrimenti l'erogazione del reddito di cittadinanza sarà interrotta.