A confermare la partenza dell'ormai arcinoto reddito di cittadinanza è stato Luigi Di Maio che, dopo aver avuto la conferma dalla Legge di Bilancio 2019, ha dichiarato apertamente che ci saranno le risorse a disposizione per far partire pensione e reddito di cittadinanza già nell'anno 2019. Secondo quanto riferisce il quotidiano Il Messaggero, infatti, l'operazione verrà messa in atto a partire dalle persone pensionate, per poi andare a pensare a tutti coloro i quali sono disoccupati o comunque si trovano in uno stato di povertà. Quel che sembra certo per Luigi Di Maio e per il Movimento 5 Stelle è che il governo metterà a disposizione oltre 10 miliardi di euro che permetteranno l'avvio del tanto discusso reddito di cittadinanza.

Usufruire del reddito di cittadinanza: i requisiti

Da quanto si apprende, pare che a partire da gennaio del 2019, tutti i trattamenti previdenziali più esigui verranno portati alla soglia dei 780 euro al mese. Per contenere la spesa, però, verranno applicati alcuni limiti di reddito in base alla ricchezza della famiglia. Da marzo, invece, qualche mese più tardi, periodo nel quale il governo conta di aver portato a termine la riforma col potenziamento dei centri per l'impiego, il reddito di cittadinanza verrà esteso a tutti i sei milioni e mezzo di poveri che ci sono nel nostro Paese. L'iniziativa spetta alle persone secondo l'indice di povertà monetaria calcolato dall'Unione Europea nel 2014 che è pari al 60% del reddito mediano netto.

Nel caso in cui un nucleo familiare non dovesse raggiungere la soglia dei 780 euro mensili, lo Stato gli verserà il cosiddetto poverty gap. Per poter usufruire dello strumento in questione sono necessari alcuni requisiti: la maggiore età, lo stato di disoccupazione e il possesso di un reddito da lavoro o da pensione più basso rispetto alla soglia di povertà.

Gli obblighi per tutti i beneficiari

Una volta percepito il reddito di cittadinanza, stando alle ultime notizie diffuse, il soggetto interessato dovrà iscriversi obbligatoriamente al centro per l'impiego e mettersi subito a disposizione per accettare un'eventuale offerta di lavoro e di cominciare un percorso di inserimento nel mercato.

Nel frattempo, il beneficiario dovrà svolgere attività per almeno otto ore a settimana nel proprio comune di residenza. Il reddito di cittadinanza si potrà perdere nel caso in cui il soggetto rifiuti per tre volte una collocazione lavorativa.