Con l'invio da parte del Governo della bozza riguardante la legge di Bilancio 2019 all'Unione Europea diventa più chiaro il quadro dell'intervento di flessibilità previdenziale in corso di preparazione. La quota 100 si conferma la misura scelta dall'Esecutivo per cominciare a superare la legge Fornero; un provvedimento sul quale emergono nuovi dettagli, in vista dell'avvio della discussione parlamentare. A risultare di particolare interesse nelle ultime ore è stata la probabile modalità di accesso alla misura, che sarà suddivisa in quattro finestre nel corso dell'anno.
Così, chi maturerà i requisiti di accesso entro il 31/03 del prossimo anno potrà ottenere il primo assegno pensionistico nel mese di aprile. Lo stesso meccanismo dovrebbe quindi essere applicato per i mesi di giugno, settembre e dicembre 2019. Per quanto concerne invece l'annuncio governativo sull'avvio del provvedimento da febbraio, si tratta con tutta probabilità del mese nel quale sarà possibile procedere con l'invio delle domande di quiescenza. Il mese di gennaio dovrebbe invece servire all'Inps per aggiornare il sistema alla nuova modalità di uscita dal lavoro e rendere quindi operative le istruzioni che saranno prodotte dal Ministero del Lavoro.
Pensione anticipata e quota 100: resta fisso il parametro contributivo
In merito alle regole di uscita con la quota 100, gli ultimi aggiornamenti sembrano confermare anche l'impianto generale del provvedimento ed in particolare il vincolo contributivo. Se è vero infatti che il nuovo assegno non dovrebbe vedere applicata alcuna penalizzazione, bisogna comunque sottolineare che per poter beneficiare della nuova opzione i lavoratori dovranno aver maturato almeno 38 anni di versamenti.
In questo modo, la quota 100 per chi non possiede entrambi i requisiti (62+38) rischia di slittare a 101 (63 anni+38), 102 (64+38), 103 (65+38) e così via, fino alla maturazione dei 67 anni di età (raggiunti i quali sarà sufficiente avere acquisito 20 anni di versamenti, per accedere al trattamento ordinario di vecchiaia).
Lo stop agli scatti per l'AdV dopo lo scalino del 2019
Sulla base dell'impostazione della Manovra, da questo livello anagrafico non dovrebbero prendere forma più ulteriori incrementi anagrafici sui parametri di quiescenza, stante che il Governo ha deciso di sterilizzare l'adeguamento all'aspettativa di vita dopo lo scalino che prenderà forma nel corso del 2019 (già previsto con le precedenti Manovre). La misura dovrà comunque passare per la discussione parlamentare, pertanto per un quadro definitivo della situazione si dovrà necessariamente attendere la fine dell'anno.