Un'agenzia stampa rilanciata da AgenParl (Agenzia parlamentare per l'informazione politica ed economica), poi ripresa dalle principali testate giornalistiche, ha riaperto il fronte Opzione Donna, il regime sperimentale grazie al quale le lavoratrici hanno accesso alla pensione a 57 anni con 35 di contributi. Secondo quanto si apprende, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha dato incarico ai tecnici del suo ministero di lavorare su questo dossier. La pensione con Opzione Donna prevede una forte penalizzazione sull'importo dell'assegno previdenziale, con un taglio pari a circa il 15 per cento.

Opzione Donna verso la proroga dopo l'incontro tra Di Maio e le lavoratrici del Movimento OD

Nella giornata di ieri Di Maio ha avuto un incontro con le rappresentanti del Movimento Opzione Donna, alla presenza delle deputate Jessica Costanzo e Maria Pallini. Durante il faccia a faccia con il vicepremier, le lavoratrici hanno ribadito l'importanza della proroga di Opzione Donna fin dalla legge di Bilancio per il 2019. Il Movimento OD aveva di recente incontrato anche la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, anche lei appartenente al Movimento 5 Stelle.

L'obiettivo è di prorogare il regime sperimentale riservato alle donne per il triennio 2015-2018, come si legge nell'agenzia di stampa.

In questo modo, le lavoratrici avranno la possibilità di andare in pensione dal prossimo anno di nuovo con Opzione Donna, a patto di aver maturato i requisiti necessari per il prepensionamento negli ultimi tre anni.

Possibili nuovi requisiti per la pensione anticipata delle donne

Intanto filtrano le prime indiscrezioni sui nuovi requisiti necessari per ottenere il pensionamento con Opzione Donna.

Secondo quanto raccolto da Fanpage infatti, l'età minima dei 57 anni (58 per le lavoratrici autonome) non sarebbe più sufficiente. L'ipotesi caldeggiata nelle ultime ore è di un aumento dell'età anagrafica pari a 12 mesi. Se i rumors fossero confermati, le lavoratrici dipendenti dovrebbero raggiungere i 58 anni di età (59 le colleghe autonome) per uscire dal lavoro anticipatamente tramite il regime sperimentale.

Sarebbero invece confermati i 35 anni di contributi. Opzione Donna andrebbe ad affiancarsi a quota 100, lo strumento previdenziale con cui il governo è intenzionato a compiere il primo passo nel processo di superamento della riforma Fornero. Si ricorda infine che proroga della pensione anticipata delle donne è inserita nel contratto di governo insieme proprio a quota 100 e quota 41.