I dipendenti della Pubblica Amministrazione dovranno dare almeno tre mesi di preavviso per accedere al pensionamento anticipato con il meccanismo di quota 100. E' questa una delle novità che verrà discussa in Parlamento a margine della votazione del testo della Legge di Bilancio che si terrà alla Camera entro fine mese.

La prima finestra si aprirà ad aprile

Come ormai noto, il sistema della quota 100 darà la possibilità a migliaia di lavoratori di anticipare l'uscita dall'attività lavorativa a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Una misura che potrebbe essere utilizzata da circa 492mila lavoratori e che comporterà un costo pari a 7 miliardi di euro per il primo anno di applicazione. Il Governo giallo-verde ha ipotizzato l'introduzione di quattro finestre trimestrali per l'accesso al pensionamento. La prima finestra si aprirà ad aprile 2019, la seconda entro luglio 2019, la terza a ottobre mentre l'ultima finestra sarà a gennaio del 2020.

Quota 100 slitta a giugno per gli statali

Stando a quanto riportato dall'agenzia di stampa Adnkronos però, per i dipendenti del settore pubblico potrebbe cambiare qualcosa. Difatti, l'esecutivo Conte sta pensando di introdurre una modifica al meccanismo di quota 100. Si tratta di un preavviso di pensionamento che dovrà essere comunicato dai dipendenti della Pubblica Amministrazione almeno 3 mesi prima, qualora decidessero di accedere al pensionamento anticipato.

L'intervento è stato richiesto dal Ministro della Pubblica Ammnistrazione Giulia Bongiorno con lo scopo di far fronte a circa 160 mila pensionamenti nella PA e avere più tempo per bandire nuovi concorsi pubblici per sostituire le uscite.

Secondo quanto riporta il quotidiano Il Messaggero, i dipendenti delle amministrazioni pubbliche potranno chiedere il pensionamento solo da giugno.

Tale slittamento potrà consentire la riduzione della platea dei potenziali beneficiari oltre a ridurre l'onere richiesto dalla misura per le casse statali. Inoltre, il Governo dovrà dare una risposta in merito al pagamento della liquidazione, il cosiddetto trattamento di fine servizio. Stando alle regole attuali, la liquidazione viene corrisposta in un'unica soluzione per importi fino a 50 mila euro.

Il Governo infatti sta studiando un meccanismo affinché la liquidazione degli statali sia anticipata con l'ausilio degli istituti di credito, attraverso un prestito che lo Stato apre con le banche da restituire con gli interessi dopo cinque anni.