Non sono certo passate inosservate le parole di Giovanni Tria, ministro dell’Economia in carica del Governo giallo-verde, che dinanzi alla commissione bilancio di Camera e Senato ha parlato minuziosamente delle misure che sono all'interno della nota del documento di economia e finanza. L’accostare più volte alla parola riforma pensioni, spiegando il meccanismo di uscita con quota 100, temporaneo e sperimentale, ha fatto subito sorgere una domanda: la quota 100 potrebbe essere valida solo per il 2019? Una misura dunque a tempo determinato, come l’attuale Ape social in scadenza?
Le parole del ministro e le considerazioni al riguardo di Damiano.
Tria su Quota 100: temporanea ridefinizione delle condizioni per i pensionamento
Tria, menzionando i requisiti 62+38 necessari per accedere alla pensione anticipata quota 100, ha parlato (destando preoccupazione) di una “temporanea ridefinizione delle condizioni per il pensionamento”. Poi ha aggiunto che sebbene la misura voluta fortemente dal Governo abbia lo scopo primario di accelerare il rinnovamento permettendo agli anziani di uscire dal mondo del lavoro ed ai giovani di entrarvi, potrebbe essere una misura sperimentale per il solo 2019. Infatti, ha aggiunto, parafrasiamo le sue parole, sebbene siano stati messi a bilancio fondi per un intervento permanente, un Governo responsabile, valuta, quando inserisce nuove misure, che sono in parte sperimentali, l’effetto che queste hanno.
Solo in base a questa valutazione, ha concluso “vedrà come continuare, in quale forma e misura”. Lasciando intendere che quota 100 potrebbe cambiare o essere valevole solo nel 2019, affermazioni che hanno subito scosso l’attenzione, anche dell'onorevole Cesare Damiano (PD).
Damiano su Riforma pensioni: permanente e sperimentale sono 2 cose diverse
Damiano, dal canto suo, nella sua ultima nota stampa, rinnova le sue preoccupazioni sulla mancanza di risorse. Inutile, dice, girarci intorno ed illudere i futuri pensionandi, i conti non tornano, le risorse a disposizione non sono sufficienti per quota 41 e 100, ma ora forse nemmeno per quota 100.
Tria, spiega l’onorevole dem, parla di temporanea ridefinizione delle condizioni di pensionamento, come a dire che potrebbero nuovamente cambiare dal prossimo anno. Poi conclude: 'non rassicurano certo le parole del Ministro dell’economia sulle risorse messe a disposizione per il capitolo previdenziale'. Da un lato - fa notare Cesare Damiano - si parla di risorse “permanenti”, ma, dall'altra, si conferma l’esigenza di vedere come ‘continuare, in quale forma e in quale misura’. Non a caso nel descrivere la misura nel documento di economia e finanza, procede, si usa il termine ‘temporanea’ per definire la ridefinizione delle regole per il pensionamento. E chiude: “Permanente e temporaneo non sono esattamente la stessa cosa”