Uscita anticipata dal 1° gennaio 2019, per circa 15 categorie di lavoratori appartenenti alla classe usuranti e quelli appartenenti alla categoria gravosi. I lavoratori non subiranno lo scatto di 5 mesi relativo all’aumento dell’età pensionabile, se presentano la domanda che ferma l’aumento dovuto all’adeguamento d’età in relazione alle aspettative di vita. Si tratta, dell'applicazione di una norma contenuta nel Decreto del Ministero del Lavoro del 18 aprile resa attiva attraverso la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 2018.

I lavoratori gravosi, come appunto le maestre d'asilo, i conducenti di gru, i conduttori ferrovieri, i facchini, nonché gli spazzini e tutti i lavoratori agricoli ecc., per bloccare lo stop dei 5 mesi devono presentare una apposita domanda all'Inps, specificando di aver lavorato nei 7 anni rientranti nella sfera dei ultimi 10 anni prima del pensionamento.

Viceversa, i lavoratori usuranti, come stabilito dal Dlgs 67/2011, che abbracciano tutta quella categoria di lavoratori vincolati a svolgere un lavoro in turni notturni, o nella linea della catena di montaggio, oppure, conducenti di veicoli pesanti ecc., devono presentare istanza con l'indicazione di aver svolto tale lavoro almeno 7 nei 10 prima del pensionamento, oppure avvalersi dei 30 anni di contributi.

I lavoratori esclusi dallo scatto vita

Lo scatto di vita è proporzionato all’adeguamento di vita, infatti, dal prossimo 2019 è previsto un aggiornamento dell’età pensionabile di 5 mesi, successivamente gli aumenti legati all’aspettativa di vita saranno biennali. Sostanzialmente, la norma che viene applicata è quella della Legge di Bilancio 2018, dove il legislatore aveva stabilito una direttiva che prevedeva l’esclusione dell’aumento di 5 mesi dovuto per effetto dell’adeguamento alla speranza di vita dal 1°gennaio 2019 per determinate classi di lavoratori.

Come spiega PensioniOggi, è prevista l’uscita anticipata per i lavoratori che sono in possesso dei requisiti di anzianità contributiva di circa 30 anni e svolgono uno dei lavori inseriti nelle categorie di gravosi e usuranti da almeno 7 anni, rientranti negli ultimi 10 anni prima del pensionamento. Non può richiedere l’adesione al beneficio chi al momento della richiesta di pensionamento risulti titolare della misura anticipata Ape sociale.

L'aumento dell'età pensionabile non è per tutti

Non tutte le categorie di lavoratori sarà investito dall’aumento legato all’età pensionabile, che dal 1° gennaio 2019 dovrebbe accostare la pensione di vecchiaia con un età anagrafica di 67 anni. Viceversa, per richiedere la pensione anticipata sarà necessario possedere il requisito di contribuzione pari a 43 anni e 3 mesi di per la fascia degli uomini, mentre per le donne 42 anni e 3 mesi di contributi.

Le categorie dei lavoratori usuranti e gravosi non sono soggette allo scatto di anzianità pari a 5 mesi. Di conseguenza, la pensione di vecchiaia potrà essere richiesta al raggiungimento dei 66 anni e 7 mesi con 30 anni di contributi. La pensione anticipata per gli uomini con 42 anni e 10 mesi contributivi, mentre per le donne 41 e 10 mesi di contributi senza il vincolo dell’età anagrafica.

La dichiarazione del lavoro da presentare all'Inps

Per richiedere la dispensa dei 5 mesi, il lavoratore dovrà presentare una domanda online direttamente all’Inps con allegata la dichiarazione comprovante gli effettivi periodi di lavoro. Si tratta, di un documento che regolarmente viene rilasciato dal datore di lavoro.

Nel caso in cui, il datore di lavoro abbia cessato l’attività lavorativa è possibile presentare una autocertificazione.

Resta da dire, che alla data odierna l'Inps non si è ancora attivato per la creazione di un apposito canale dove presentare le domande.