Quota 100, una bozza non ancora operativa, che fa tremare l’Europa. Al momento, il Governo ha stabilito i requisiti necessari per l’accesso a un piano pensionistico anticipato. Di sicuro fino a ieri sapevamo che l’ingresso a Quota 100 era regolato da limiti legati all’età anagrafica (64 anni o 62 anni), nonché contributivi. Oggi, spunta il divieto di continuare a lavorare, una regola che il Governo introdurrebbe per contenere i costi, stringendosi sui 7 miliardi di euro necessari per l’anno 2019.

I requisiti per l’accesso alla pensione anticipata

Il nuovo piano pensionistico inserito nella Riforma Pensioni, ancora in fase di attuazione, prevede l’ingresso a una forma pensionistica con un’età anagrafica pari a 62 anni, e 38 anni di contribuzione. I requisiti per l’ingresso alla forma di pensione anticipata sono vincolanti, ciò significa che sia l’età che i contributi devono risultare quelli indicati nel piano pensionistico.

Gli esuberi considerati nella Riforma pensione

Rientrano nella Riforma pensioni anche gli esuberi. Infatti, per queste categorie di lavoratori, si ipotizza l’eliminazione dei limiti relativi all’età e ai contributi. Una proposta riservata al solo canale dei lavoratori in esubero.

La quota 100 per gli esuberi, in sintesi dovrebbe accostarsi al piano pensionistico anticipato quota 100 valido per tutti i cittadini. Rette dal piano aziendale, nonché dai fondi di solidarietà.

La pensione anticipata e la speranza di vita

L’attuale proposta di pensione anticipata, così come progettata non dovrebbe essere movimentata dagli aggiornamenti legati alla speranza di vita.

Infatti, da indiscrezioni è emersa l’intenzione del Governo di bloccare la crescita dell'età pensionabile dal 2019, evitando i possibili movimenti che portano a generare aumenti, legati all’aspettativa di vita.

Divieto di cumulo relativo ai contributi

L’obiettivo del DEF 2019, resta quello di garantire il ricambio generazionale.

Il Governo per smuovere il settore lavoro, deve collocare nel mondo lavorativo più giovani possibile, aprendo un varco con prospettive più appetibili per l’accesso ai piani pensionistici anticipati. La Riforma pensioni resta ancora al vaglio dei tecnici che devono comunque rendere attuabile tutti i piani pensionistici riducendo i costi.

È possibile che Quota 100 contenga svariati limiti, tra cui il divieto del cumulo dei contributi, in alcuni casi, necessario per maturare l’accesso al requisito contributivo imposto di 38 anni. Nell’ipotesi in cui il divieto fosse confermato, il lavoratore non potrà usufruire della facoltà di cumulare più quote contributive di diverse gestioni.

Divieto tra lavoro e pensione

Nelle ultime novità spunta il divieto di lavorare nel caso di adesione a una forma pensionistica anticipata. Ora, non è ancora chiaro come si applicherà questo divieto, se investirà l’assegno pensionistico in modo assoluto, oppure, parziale. Con il divieto relativo, il pensionato dovrebbe ricevere una riduzione dell’assegno pensionistico.

Incerte le modalità con cui il divieto opererà, poco chiari i limiti. Appeso il destino dei pensionati che lavorano, potrebbero vedere ridotto l’assegno pensionistico, oppure, nella peggiore delle ipotesi potrebbero ricevere addirittura la revoca dell’assegno pensionistico.